RAVENNA – Il traffico merci nel periodo gennaio-giugno 2015 è risultato pari a 12.132.284 tonnellate di merce, l’1,4% in meno rispetto alle 12.304.335 tonnellate registrate nei primi sei mesi del 2014.
In particolare gli sbarchi sono stati pari a 10.351.786 tonnellate (-1,0%), mentre gli imbarchi ammontano a 1.780.498 tonnellate (-3,6%).
Molto buono il mese che ha registrato una movimentazione di 2.227.471 tonnellate (+11,5% rispetto a giugno 2014).
Le merci secche hanno segnato un aumento dell’1,3% (103.626 mila tonnellate in più), le rinfuse liquide hanno fatto registrare una flessione pari al 6,5%, mentre per le merci unitizzate, quelle su rotabili sono in calo del 19,8%, e, invece, quelle in container risultano in aumento del 3,8%.
L’incremento più evidente è per i prodotti metallurgici (+13,5%, pari a 374.236 tonnellate).
Molto positivo anche il dato dei materiali da costruzione (+9,9%, pari a 205.982 tonnellate) ed in particolare le materie prime per le ceramiche, passate da 1,708 a 1,958 milioni di tonnellate (+14,7%).
Ancora accentuato il calo delle derrate alimentari che da 1,378 milioni di tonnellate sono passate a 972 mila, registrando un calo del 29,4%. Negativo anche il risultato dei prodotti agricoli, passati da 856 mila a 794 mila (-7,3%). Tra le rinfuse liquide risultano in calo i prodotti chimici (-16.4%) e le derrate alimentari (-6,4%).
Molto buono il risultato del traffico container che con 116.079 TEUs, ha registrato 11.713 TEUs in più (+11,2%) rispetto allo scorso anno. In particolare l’aumento è stato pari a 5.158 TEUs per i pieni (+6,4%) e 6.555 per i vuoti (+27,3%). Nel mese i TEUs movimentati sono stati 22.678 (+16,0% rispetto a giugno 2014).
Il traffico di nuove autovetture è stato pari a 13.845 pezzi, in calo del 6,2% rispetto allo scorso anno.
Il numero dei trailer di gennaio-giugno è stato pari a 32.564 contro i 38.450 del 2014 (-15,3%).
Sulla linea della Ravenna-Catania sono stati movimentati 22.704 trailer contro i 22.975 dello scorso anno, mentre per la linea Ravenna-Brindisi i pezzi registrati sono stati 7.154 contro i 6.087 del 2014. Per il mese di giugno non ci sono stati viaggi con la Grecia.
“Se l’anno continuasse cosi, commenta il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, potremmo chiudere il 2015 sui valori di traffico del 2014 – ben oltre le nostre iniziali stime – nonostante un’alluvione senza precedenti, il problema fisiologico dei fondali per il quale in 20 anni non si è fatto nulla e l’inutilizzabilità delle attuali casse di colmata, riempite fino al 2011 e mai svuotate.
Se guardiamo la situazione in Adriatico, Venezia, pur guadagnando il 16% sulle rinfuse liquide e il 18% sui contenitori, perde sulle rinfuse solide e chiude i primi sei mesi dell’anno con un totale di 12.581.899 tonnellate di merce movimentata, contro i nostri 12.132.284. Ancora una volta se non si considerassero le rinfuse liquide, il confronto sarebbe nettamente favorevole a Ravenna con oltre 10 milioni di traffico, rispetto ai poco più di 8 milioni di Venezia. Lo stesso dicasi per Ancona che, nei primi sei mesi dell’anno, ha movimentato complessivamente poco più di 4 milioni di tonnellate di merce di cui oltre 2 milioni di merci liquide e Trieste che, al netto del petrolio, è abbondantemente dietro sia a Ravenna che a Venezia.
Analizzando più in dettaglio le categorie di merci, mentre il calo nei Ro-Ro era prevedibile per la mancata ripresa, a pieno regime, della linea per la Grecia, il calo nelle rinfuse liquide risulta totalmente inatteso. In merito al traffico Ro-Ro, è notizia di mercoledì scorso che il Gruppo Grimaldi, per bocca del suo azionista e Amministratore Delegato, Manuel Grimaldi, riprenderà a pieno ritmo la linea per la Grecia – che opererà da oggi con due moderne navi Ro-Ro, l’Eurocargo Trieste e l’Eurocargo Patrasso, che faranno scalo a Ravenna nei tre giorni in cui al Terminal T&C non vi saranno le navi per il Sud Italia. Ragione per cui ci aspettiamo di tornare presto ai numeri record del 2014.
Sulle rinfuse liquide, il dato in calo, francamente, è inspiegabile, se non per fattori esterni al Porto.
Due parole, infine, sulle recenti polemiche legate alla Riforma Delrio: gli accorpamenti sono necessari, non fosse altro che per dare un segnale chiaro di riduzione della spesa pubblica in un settore nel quale le parole “benchmark” e “spending review” sono totalmente sconosciute. In merito a chi deve andare sotto chi, basta guardare i numeri della tabella MIT /ASSOPORTI (che si allega,ndr.), per capire quali siano i veri core ports italiani: Genova, Taranto, Livorno e Ravenna. Unici porti a superare i 20 milioni di tonnellate di merci, al netto delle rinfuse liquide. Peraltro, anche Bruxelles nella prima stesura delle reti TEN-T, aveva individuato “solo” 8 porti che superavano le “soglie minime” fissate: Genova, La Spezia, Livorno, Gioia Tauro, Taranto, Ravenna, Venezia e Trieste.
Ravenna, quindi, non deve temere e non teme nessuna Riforma “market-driven”. Noi continuiamo a sostenere con forza l’azione riformatrice del Governo Renzi e invitiamo il Ministro Delrio ad andare avanti.”