PORT SAID – A due settimane dall’inaugurazione ufficiale del nuovo Canale di Suez, sono iniziati i primi test di attraversamento di navi per una valutazione più puntuale della sicurezza della navigazione. Tre navi, sabato scorso, hanno sperimentato la nuova via d’acqua; in particolare la prima nave, una porta container americana di 133.000 tonnellate di dwt da Port Said e diretta in Arabia Saudita; la seconda, una porta rinfuse danese di 95.000 tonnellate di merce in attraversamento il canale da Singapore verso gli Stati Uniti; mentre il terzo transito ha interessato una nave del Bahrain in rotta dall’Arabia Saudita per l’Italia con un carico di 77.000 tonnellate.
“Questi sono stati i primi attraversamenti sperimentali e ne seguiranno altri; siamo a 99,2 % di lavori compiuti e dovremmo finire tutto a giorni”, ha affermato l’ammiraglio Mohab Mameesh, presidente dell’Autorità del Canale di Suez. L’Egitto, con Port Said, alla presenza del presidente Abdel Fattah al-Sisi e dell’Esercito egiziano, si prepara all’inaugurazione del nuovo corso d’acqua, mega progetto in costruzione dall’agosto 2014, che avverrà il prossimo 6 agosto.
Al fine di aumentare il grado della sicurezza della navigazione per le navi in transito, sono state installate delle stazioni di guidance e di controllo di parametri navigazionali. Una master station, ubicata proprio lungo la costa di Ismailia, servirà in tempo reale tutte le altre station slave, comunicando i dati del vessel control; dati che saranno disponibili alla Coast Guard egiziana ed alla Suez Canal Authority, non solo ai fini di una navigazione più sicura, ma anche per prevenire eventuali attacchi terroristici alle navi di passaggio.
Il nuovo corso d’acqua comporterà il raddoppio del traffico mercantile annuale e quello degli introiti dei noli, che da 5,3 miliardi di dollari di oggi, nel 2023 dovrebbe arrivare a 13,2. Il piano globale nell’area prevede anche la realizzazione di un’area industriale con la creazione di servizi che daranno accesso a 1,6 miliardi di clienti. Così, con il nuovo corso dei 72 Km, si potranno vedere per la prima volta nella storia navi che si incrociano nel Canale, transitando insieme da nord e da sud.
Il nuovo canale è inserito in un vasto progetto di sviluppo da 8,2 miliardi di dollari che prevede la creazione di hub logistici e manifatturieri nelle zone di Port Said, Ismailia e Suez in una variegata gamma di settori che vanno dall’high-tech, all’assemblaggio di auto, dalle raffinerie all’acquacoltura e con una presenza di oltre 62 aziende italiane, pronte ad investire nel Corridoio del Canale di Suez. Un Mediterraneo ancora più al centro dell’economia marittima mondiale; e grazie all’apertura del nuovo corso d’acqua di Suez si aprono importanti opportunità di business per le imprese europee e soprattutto italiane, perché non è solo una infrastruttura; è un grande progetto che intende fare di tutta l’area un centro economico, logistico e industriale.
Abele Carruezzo