ROMA – Nel corso dell’Assemblea, Emanuele Grimaldi, ha sottolineato che, nonostante la riduzione della flotta dell’8% registrata alla fine del 2014, che si attesta sui 17,2 milioni di gt, nei primi mesi del 2015 vi sono state consegne di nuove unità per circa 300mila gt oltre ad acquisti all’estero che hanno fatto registrare di nuovo un trend positivo.
Di fatto, nel generale contesto di crisi dello shipping mondiale, l’industria armatoriale italiana mantiene la sua posizione nel mondo e in Europa: la nostra flotta è seconda nell’Unione europea e quarta al mondo tra le flotte di bandiera e controllo nazionale. “Ribadisco che questa è la reale graduatoria della flotta mondiale se si tiene conto del cosiddetto genuine link tra la bandiera della nave e la nazionalità dell’armatore, un rapporto che implica la stretta connessione con il territorio e con l’intero cluster marittimo”.
L’emorragia di naviglio è stata contenuta grazie al Registro Internazionale che consente anche di attendere la ripresa migliorando sempre più i livelli di sicurezza e di qualità. “Per questo, è fondamentale che non vengano in alcun modo modificati i pilastri su cui poggia la competitività della flotta italiana – ha affermato il Presidente di Confitarma – competitività che ha consentito anche in periodi di crisi di continuare ad investire, creare occupazione, formare giovani per le carriere di mare e di terra”.
“Sappiamo che la sfida del futuro si identifica con navi sempre più avanzate sotto il profilo tecnologico, sempre più efficienti e in grado di soddisfare l’utenza con servizi di alto livello qualitativo: navi capaci di rispondere ai crescenti requisiti richiesti, ma anche di navigare con un risparmio dei costi del combustibile fino al 10-15% riducendo ulteriormente le emissioni di zolfo nell’atmosfera. Di fatto, il futuro è già qui e le navi non possono che essere green”.
Nel corso dei 2014 e nei primi mesi del 2015, l’armamento italiano ha risentito fortemente della drammatica situazione derivante dall’emergenza migratoria che sta assumendo dimensioni di portata straordinaria e che ha visto l’armamento rispondere sempre con prontezza ed immediatezza alle richieste di intervento per soccorrere i migranti in difficoltà, contribuendo al salvataggio di circa 42mila persone delle totali 170mila messe in salvo nel 2014.
L’Assemblea ha quindi rinnovato l’auspicio di una rapida conclusione della vicenda dei due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti in India.