LORIENT – Secondo giorno della prima parte della nona e ultima tappa, la flotta è entrata nella Manica e si è divisa in due gruppi. Quando mancano solo poche ore alla linea del traguardo del pit-stop dell’Aja, la situazione però è più incerta che mai ed è difficile capire se saranno i “nordisti” o i “sudisti” ad aver seguito la strategia migliore.
La Volvo Ocean Race ha abituato a vedere lotte serrate e opzioni strategiche e tattiche decisive, ma quella che si è evoluta nelle ultime ore nel canale della Manica è una situazione cruciale. Ieri sera la flotta è riuscita a navigare nella zona delle Isole del Canale in maniera relativamente facile, uscendo bene al centro della Manica a sud dell’Isola di Wight prima di strambare verso la costa francese. I primi a passare e gli ultimi a strambare sono stati i turco/americani di Team Alvimedica, in copertura del resto della flotta in caso di una separazione nord-sud nel passaggio dell’ampia zona di esclusione alla navigazione (TSS) dello stretto di Dover. Cosa che poi è puntualmente avvenuta.
MAPFRE e Dongfeng Race Team sono stati i primi a riportarsi a nord-est, seguiti a breve da Team Brunel, il primo segnale che alcune delle barche avevano scelto il passaggio a nord. Mentre Abu Dhabi Ocean Racing, Team Vestas Wind e Team SCA mostravano la chiara intenzione di stare sul versante francese tentando di mettersi in lay line (in rotta) per l’estremo della TSS. La situazione è quindi che al flotta si è divisa in due, con tre barche a nord e quattro a sud. Interessante notare che tre dei team che stanno lottando per la seconda e terza posizione overall, ossia Team Brunel. Dongfeng Race Team e MAPFRE sono rimasti insieme, mentre Team Alvimedica che è il quarto pretendente ha tentato una strada diversa, possibilmente per cogliere un successo parziale che finora gli è sfuggito.
Da qualsiasi parte si intenda passare la zona di esclusione alla navigazione, tuttavia, si deve tenere in considerazione la forte corrente che scorre in direzione nord-sud e che potrebbe essere al suo massimo quando i team dovranno affrontare il punto più stretto del passaggio, che nel versante francese di Calais misura appena due miglia e mezza e dove potrebbero esserci condizioni di vento leggero. Ognuno dei due gruppi può “marcare” solo coloro che hanno fatto la medesima scelta, mentre gli altri sono totalmente fuori dal loro controllo.
Spiega Gonzalo Infante, meteorologo della regata: ”La decisione nord-sud è stata più tattica che strategica. I modelli meteo indicavano una preferenza per il sud, ma questa mattina si è verificata una situazione locale, con un vento inaspettato dal largo.” La differenza fra tattica e strategia, spiega Infante è che la tattica è relativa agli avversari mentre la strategia fa riferimento alle condizioni meteo e alla migliore rotta verso l’obiettivo, come se si navigasse da soli. “Questa transizione sarà assolutamente cruciale, perché il gruppo meridionale potrebbe essere costretto a navigare di bolina e contro la corrente per raggiungere Calais, mentre i team che si sono tenuti a nord potrebbero navigare al lasco con prua est.” Secondo Infante le prossime ore saranno importantissime per capire se il terzetto “nordista” sarà davvero più veloce dei “sudisti” e quale opzione avrà pagato.
Ultime ore e ultime miglia tutte da seguire per vedere chi avrà l’onore di concludere primo a L’Aja e con che vantaggio, dato che il pit-stop non assegna punti ma le barche ripartiranno nello stesso ordine e con lo stesso distacco con cui sono arrivate e dunque un margine per la fase successiva verso Goteborg potrebbe essere molto importante, soprattutto per quei team che si giocano un posto sul podio.