LISBONA – Sei mesi dopo l’incidente sulla barriera corallina, Team Vestas Wind è tornato in acqua e ha svolto le prime sessioni di test in mare a Lisbona, in preparazione della partecipazione alla in-port race di sabato prossimo e alla partenza della ottava tappa, in programma domenica 7 giugno. Molta emozione per l’equipaggio guidato da Chris Nicholson che sente di aver vinto “un’altra regata”.
Poco più di sei mesi dopo quel tragico 29 novembre, quando lo scafo blu capitanato dallo skipper australiano Chris Nicholson si incagliò su una barriera corallina dell’oceano Indiano, grazie a uno sforzo veramente ciclopico Team Vestas Wind ieri è tornato a toccare l’acqua e a navigare. “E’ stato una grande giornata.E’ stato importante ritornare in acqua, una delle pietre miliari del nostro progetto.” Ha detto un sorridente shore manager Neil Cox, uno dei protagonisti più attivi nel gioco di squadra che ha riportato “in vita” la barca al termine della navigazione e dei test in mare.
Sei ore prima l’esperto velista e tecnico australiano però non era tanto rilassato quando la barca, su cui tutti hanno lavorato senza sosta negli ultimi mesi, era pronta per tornare in mare. “Abbiamo fissato un protocollo per la giornata, test sull’albero e il sartiame, poi le vele e poi il sistema della chiglia.” Il sistema idraulico della chiglia è prodotto dall’azienda italiana Cariboni, che insieme al cantiere Persico Marine di Bergamo, è stata una delle eccellenze del nostro paese coinvolta nel processo di ricostruzione di Team Vestas Wind.
“Però volevamo anche navigare qualche ora, per poter prendere di nuovo confidenza con il mezzo. E’ stata una navigazione fattiva e piacevole, abbiamo spuntato tutti i punti sulla lista ed è andato tutto molto bene.” Ha detto Cox una volta rientrato in porto, dove il team è stato accolto dal caldo applauso del pubblico, che lo aveva accompagnato anche nelle fasi di varo vere e proprie. “Nel pomeriggio, nella baia di Cascais abbiamo navigato con 25 nodi d’aria, il J3 (il fiocco piccolo) e randa piena, con il bulbo quasi fuori dall’acqua, fantastico. Sono stati tanti gli ostacoli che abbiamo dovuto superare ma ora non dobbiamo più guardare indietro, ma avanti. Non si tratta più di ricostruire una barca, ma di farla regatare.”
Come comprensibile, oltre a Neil Cox, tutti i velisti facevano fatica a contenere la loro felicità ed eccitazione per il momento, per cui hanno tanto lavorato. “Nicholai (Sehested, il boat captain danese) ha un sorriso enorme, è magnifico, non trovate?” Ha chiesto lo skipper Chris Nicholson, che ha anche spiegato quanto sia stato duro per i suoi uomini non poter navigare. “E’ stato duro, oggi abbiamo capito ancora di più cosa ci siamo persi. Certo non possiamo cambiare il passato ma possiamo dare il meglio per quello che ci aspetta.”
L’esperto equipaggio guidato da Chris Nicholson, di cui fa parte anche l’italo/argentino Maciel “Cicho” Cicchetti, è ottimista sul fatto di poter fare bene nelle restanti due tappe del giro del mondo, ma soprattutto è convinto di aver ottenuto una vittoria molto particolare, cementando ulteriormente lo spirito di squadra e la motivazione degli otto uomini. Inoltre, rispetto agli avversari, Team Vestas Wind potrà contare su un gruppo fresco, non stanco per le oltre 37.000 miglia percorse finora dagli altri, e che si è tenuto in allenamento fisico per tutto il tempo.
Per tutti i team partecipanti questa di Lisbona è stata l’ultima occasione disponibile per poter effettuare lavori fuori dall’acqua, visto che d’ora in poi le regole stabiliscono che le barche non potranno più essere alate a terra.