Corridoi doganali: intervento di Laghezza

ROMA – Riportiamo di seguito una nota del presidente dell'Associazione degli Spedizionieri della Spezia Alessandro Laghezza sulle  critiche rivolte dal vice presidente di Assologistica Sebastiano Grasso  e AD di SOGEMAR  all'Associazione degli Spedizionieri della Spezia e del Levante della Liguria e ad  imprenditori di alcuni settori della filiera logistica  sostenendo tesi peraltro non corrispondenti al vero su tema dei corridoi doganali.
“Riscontriamo con stupore l''intervento del vicepresidente nazionale di ASSOLOGISTICA nonché AD di Sogemar, società attiva nel settore delle spedizioni intermodali e delle operazioni doganali, in merito al tema dei cosiddetti “fast corridors”. Avremmo preferito non dover ribadire i medesimi concetti espressi a più riprese sulla stampa locale e nazionale, specializzata e non, circa la nostra contrarietà ai corridoi doganali “su strada” modello IKEA.

Tutta Italia, probabilmente eccetto il Dottor Grasso, ha letto i nostri interventi, nei quali si esprimevano forti perplessità circa la possibilità di abolire i documenti di transito previsti dal codice doganale comunitario sia circa l'utilizzo, come sistema di monitoraggio, di quello offerto dalla piattaforma UIRnet. Per quanto riguarda i corridoi doganali via treno, non abbiamo ad oggi effettuato alcun commento, in quanto l'Agenzia delle Dogane non ha ancora emanato alcuna disposizione in merito, nonostante gli evidenti solleciti del Dottor Grasso E'evidente però che, mutatis mutandis, le perplessità espresse sui fast corridors via strada riguardano anche quelli eventuali via treno o fiume, in particolare per quanto attiene la non aderenza di tali procedure a quanto disposto dalla legislazione europea e nazionale ed i rischi di alterazioni di quel libero mercato a cui lo stesso Grasso fa riferimento.

Giova inoltre ricordare che i famigerati non conoscono il concetto di corridoio ma mettono a frutto procedure come lo sportello unico doganale che in Italia stentano a decollare. Ci auguriamo quindi un ripensamento complessivo della strategia dei fast corridors, indipendentemente dal mezzo utilizzato, privilegiando le buone pratiche e l'interoperabilità di piattaforme e procedure piuttosto che forzare la normativa senza alcun reale beneficio per la merce.

Quanto alle considerazioni circa la miopia imprenditoriale delle nostre Aziende, vorrei ricordare che le stesse sono parte integrante e innovativa di quel “modello spezia” che è frutto della collaborazione con il (del quale anche Sogemar fa parte) e che dimostra come ragionare in ottica di sistema e rispetto dei ruoli sia la chiave fondamentale del successo”.