MIAMI – Conclusa l’edizione 2015 del Seatrade Cruise Shipping di Miami, ora il settore delle crociere sta affrontando piani strategici per competere nel vasto orizzonte dell’economia marittima. “Aggregazione” è la parola chiave di questo periodo fra le grandi aziende, quasi un’evoluzione naturale e frequente nello sviluppo dei principali settori economici. Molti esempi italiani già consumati, fra i quali quelli di Edison, Fiat, Alitalia, altri e oggi Pirelli.
Si parte con diverse aziende che operano; poi ci si concentra in gruppi per espandersi e conquistare nuovi mercati e clienti; quindi si razionalizzano le risorse per essere sempre più competitivi a livello globale. Così, Compagnie di navigazione di navi da crociera, dopo aver siglato accordi a livello finanziario, ora cercano nuove forme di aggregazione con vari obiettivi di fusione trasformando in modo radicale il settore e considerando l’opportunità di crescita offerta dalla filiera lunga delle crociere che va dalla domanda di turismo a quella dei servizi logistici tutti, dalla pre-partenza, accoglienza, partenza, viaggio-nave, pre-arrivo, arrivo-nave in un porto e dal porto.
Tendenza che ha avuto riscontro per tutta la durata del Seatrade Cruise Shipping di Miami. Si parla già di un terzo polo di marchi di settore, oltre ai due storici esistenti e gestiti da Carnival e Royal Caribbean; una trasformazione iniziata con il razionalizzare i brand e accentrando le funzioni operative, legali e amministrative.
Il gruppo Carnival ha unito gli uffici operativi, legali e amministrativi di Holland America Line, Princess e Seabourn; Costa Crociere, dopo aver assorbito le navi del marchio Iberocruceros, ha trasferito le funzioni operative di Costa e Aida ad Amburgo. Sull’orizzonte crocieristico questo terzo polo nasce sotto la holding Genting Hong Kong (Ghk), che già controlla Star Cruises; da poco ha acquisito Crystal Cruises e detiene il 25% di Norwegian Cruise Line, la quale, a sua volta, da poco ha acquistato Prestige Cruise Holdings.
Una tale tendenza, dobbiamo dire, che non tutti la condividono per evitare di perdere la propria identità nel grande mercato della globalizzazione. E’ il caso della Msc Crociere che conferma la propria strategia a mantenere un’identità forte e riconoscibile, rimanendo una grande compagnia europea mono brand.
Abele Carruezzo