Volvo Ocean Race: il ciclone Pam dovrebbe risparmiare Auckland

– Gli organizzatori della hanno predisposto un sistema di guardia sulle 24 ore per seguire l’evoluzione del ciclone Pam, che ha già provocato danni enormi al suo passaggio nel Pacifico meridionale. Fortunatamente, secondo le ultime previsioni emesse oggi il sistema meteo potrebbe non colpire la zona di Auckland.
Arrivano notizie meno negative da Auckland. Il meteorologo della regata Gonzalo Infante, infatti oggi ha reso note le ultime previsioni sul cammino del Ciclone Pam secondo cui il sistema meteo avrebbe cambiato rotta e l’occhio del ciclone dovrebbe passare a circa 200 miglia dalla città neozelandese dove si trova la flotta della Volvo Ocean Race in attesa di partire per la quinta tappa.

Come noto per ragioni di sicurezza l’organizzazione della regata aveva già deciso di posticipare la partenza a lunedì o martedì (data di Auckland) per evitare che le barche fossero investite dalla forza devastante del ciclone. Secondo le ultime agenzie di stampa, sono almeno otto le vittime e circa il 90 percento degli edifici della capitale Port Vila sono andati distrutti, e le altre isole dell’arcipelago sono state colpite da venti fino a 270 chilometri orari.

Il ciclone viene considerato come uno degli eventi meteo peggiori e più distruttivi che abbiano mai colpito la regione. La Volvo Ocean Race ha dunque deciso di predisporre un sistema di sorveglianza 24 ore su 24 sulla flotta nel porto di Auckland per tenere sotto controllo la meteo e i possibili effetti sulle barche.

“Non crediamo che l’impatto del ciclone su Auckland possa essere duro come previsto,” ha spiegato Infante. “I rilevamenti fatti a circa 20 miglia a nord della città ci danno un’intensità del vento intorno ai 50 nodi (circa 93 chilometri orari) e l’impatto minore. Ci attendiamo che il peggio arrivi nella serata di domenica in Europa con venti nel Race Village intorno ai 30/35 nodi (circa 56/65 chilometri orari) e pioggia meno intensa del previsto.

Il lieve cambio di rotta del ciclone sembra averci messo al riparo da problemi molto più seri.” Infante ha anche detto che ora il fattore critico per la partenza potrebbe essere lo stato del mare che la flotta potrebbe dover affrontare una volta in oceano. “Quando le barche oltrepasseranno la punta più orientale della Nuova Zelanda, potrebbero trovare un moto ondoso abbastanza duro. Dobbiamo essere certi che la flotta abbia una via d’uscita in caso lo stato del mare fosse davvero brutto.”

Gli skipper delle sei barche Abu Dhabi Ocean Racing, Dongfeng Race Team, Team Brunel, Team Alvimedica, MAPFRE e Team SCA si incontreranno di nuovo lunedì sera ad Auckland per decidere con il comitato organizzatore se un’eventuale partenza il giorno successivo si possa considerare sicura. “Sicuramente il rinvio è stata la decisione migliore” ha detto lo skipper di Abu Dhabi Ocean Racing Ian Walker alla stampa.

“Nessuno vuole mandarci là fuori a rompere le barche, rovinare le vele o, peggio ancora, a rischiare la salute delle persone.” “E’ una situazione che non si era mai presentata nella storia della regata” ha invece detto l’espertissimo navigatore australiano di Team Brunel, Andrew Cape. “Con un ciclone sulla rotta della flotta il giorno della partenza, non si possono certo far andare in mare le barche, non avrebbe senso. Sarebbe come guidare su una strada invasa dal petrolio, ci sono cose che non vanno fatte”.