TARANTO – Il Comitato Portuale, nella odierna seduta ha discusso all’o.d.g. circa l’esito della riunione convocata dal Sottosegretario di Stato Delrio lo scorso 11 marzo, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, avente, come scopo, di verificare ed eventualmente confermare i cronoprogrammi dei lavori e, conseguentemente, gli impegni della TCT SpA relativi agli investimenti ed al rinnovo della CIGS dei lavoratori.
Nel corso della seduta, il Comitato ha preso atto della concretezza del cronoprogramma complessivo che prevede la fine di tutti i lavori previsti dall’Accordo Generale, alla data del 30 giugno 2016, salvo eventi estranei alla volontà delle Parti e che non possono costituire motivo di responsabilità a loro carico.
Cronoprogrammi, in particolare, quelli relativi alla riqualificazione della banchina e quelli relativi ai dragaggi e vasca di colmata, derivanti da offerte presentate in sede di gara e da contratti stipulati.
Il Comitato ha rilevato, ancora una volta, come a tutt’oggi la totale assenza di un piano di investimenti con i relativi cronoprogrammi da parte della società concessionaria del terminal contenitori, TCT SpA, faccia desumere il disinteresse della stessa ad investire sul porto. Ciò malgrado il 3 settembre 2014, TCT avesse formalmente comunicato all’Autorità Portuale, in considerazione dell’avvenuta consegna dei lavori, di voler accelerare con gli interventi di ristrutturazione di loro spettanza e di voler avviare immediatamente il revamping delle gru, al fine di addivenire al rilancio del terminal nel più breve tempo possibile, predisponendo la quasi immediata sospensione dei traffici. Ad oggi non è stata avviata alcuna attività in tal senso.
Il Comitato, pur prendendo atto delle argomentazioni espresse dall’impresa terminalista durante la riunione di Palazzo Chigi anche con riferimento al complesso iter burocratico, ha chiesto al Presidente di mettere in atto ogni azione utile affinché il prossimo incontro a Roma, previsto per l’ultima settimana del corrente mese di marzo, sia quello definitivo. Ciò per consentire all’Autorità Portuale ed al Comitato medesimo di poter programmare lo sviluppo del porto con o senza TCT SpA.
Gli investimenti pubblici, già avviati, andranno comunque avanti, in quanto rappresentano una garanzia di sviluppo dei traffici containerizzati e renderanno altamente competitivo il terminal.