Porto di Livorno: con Cloud of Ports Livorno lo scalo diventa high tech

LIVORNO – In ballo ci sono 5 milioni di euro e potrebbero essere utilizzati per finanziare un progetto grazie al quale installare in porto, e in particolare nel Terminal Darsena Toscana, sensori posti sui piazzali per il rilevamento ambientale (particolato, fine/ultra fine e relativa qualità aria); rilevatori di radioattività dei container; smart cam, radar fotonici e dispositivi di comunicazione veicolare a supporto della Safety e dell’efficienza produttiva.
Cloud of Ports (COP), ovvero “Sistema di monitoraggio e controllo delle attività di logistica industriale per il cluster dei Porti Toscani”: è questo il nome della proposta che è stata candidata al bando Far Fas 2014 istituito dalla Regione Toscana per favorire, in piena sintonia con il secondo “pilastro” del Programma Quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Horizon 2020, la collaborazione tra imprese e un sistema della ricerca per l’elaborazione di studi che rispondano alle esigenze di innovazione e competitività; Capofila di COP è il terminalista TDT; faranno parte della squadra anche due organismi di ricerca: il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT, che raggruppa 37 università italiane attive nell’area generale dell’ICT) e l’, sezione di Pisa (INFN). A reggere le fila, l’Autorità Portuale, il cui ruolo è stato fondamentale nella fase di elaborazione e start up del progetto.

«Siamo convinti che Cloud of Ports abbia i requisiti per essere approvato dalla Regione Toscana, l’obiettivo è fornire alla realtà portuale un ottimo spunto per l’innovazione dei processi» – ha detto il responsabile di ricerca al CNIT e coordinatore del progetto Cloud of Ports, Paolo Pagano, che, assieme alla dirigente Sviluppo e Innovazione dell’Authority, Antonella Querci, è anche responsabile della convenzione di ricerca tra APL e CNIT.
«COP – ha aggiunto Pagano – mira alla realizzazione di un centro di servizi e controllo per il cluster dei porti toscani ed è un tassello fondamentale di quel grande mosaico che è il piano di sviluppo strategico per l’ICT, promosso dall’Apl in tutte le sedi internazionali e locali».
«Non si può fare una seria pianificazione sui trasporti senza ragionare dell’innovazione tecnologica – è il commento a caldo del presidente dell’APL, -; chi crede che con il solo raddoppio delle infrastrutture a banchina si possa produrre occupazione, sbaglia; la mera logica delle grandi opere non è sufficiente, occorre acquisire la consapevolezza che soltanto dosi massicce di innovazione possono produrre incrementi di produttività e velocizzare i processi operativi all’interno di un terminal».