VENEZIA – L’11 febbraio 2015 rischia di diventare a suo modo una data storica, data l’istituzione di divieti fino a poche ore fa impensabili in quella che è, da sempre, la città d’acqua per eccellenza. Il Comune di Venezia, infatti, ha approvato l’Ordinanza numero 96 finalizzata al “riordino acqueo” regolamentando a partire dal 1° marzo p.v. il traffico nei canali e nei rii del Centro Storico insulare.
La Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK), senza mai esser stata interpellata in materia, ha appreso con profondo stupore e rammarico l’interdizione imposta dall’articolo 3 al mondo del remo: “Nei rii principali interni di collegamento, Canal Grande, Cannaregio, Giardini, Greci-San Lorenzo, Santa Giustina, Sant’Antonin-Pietà, Noale, Novo, Ca’ Foscari, Santi Apostoli-Gesuiti, è vietata la navigazione dei natanti denominati jole, dragon boat, pattini, pedalò, canoe, kayak e tavole a vela e/o a remi”.
«Di fatto non c’è più possibilità di andare da una zona all’altra della città – denuncia Andrea Bedin, presidente del Comitato Regionale Veneto FICK – e la situazione è talmente assurda che, tanto come praticanti ma soprattutto come cittadini veneziani, non riusciamo a farcene una ragione. La voga è quanto di più normale a Venezia, è a dir poco incomprensibile da cosa e da dove nasca e come si possa essere realizzato un tale accanimento contro la nostra categoria. In quest’ultima settimana sono entrato in contatto con moltissimi canoisti veneziani, italiani e stranieri, tutti fortemente scossi da questa irragionevole situazione».
Oltre all’attività prettamente sportiva, da undici anni la FICK sostiene l’associazione lagunare Venice Canoe & Dragon Boat nella riproposizione di “Conoscere Venezia dall’acqua”, un progetto educativo-ambientale e storico-culturale rivolto agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori: in più di due lustri più di 9.000 giovani a bordo dei dragon boat a 20 posti hanno potuto studiare Venezia da quella impareggiabile prospettiva “a pelo d’acqua” che d’ora in poi sarà loro negata “”per legge.
«Lunedì 16 febbraio ho un incontro in Comune di Venezia con il responsabile della Mobilità Acquea per ricevere informazioni in merito all’argomento. Impegni istituzionali non permettono al Presidente FederCanoa e vicepresidente del CONI Nazionale, Luciano Buonfiglio, di essere presente ma Buonfiglio ha già dato piena disponibilità nel seguire in prima persona la vicenda – anticipa Bedin.
La FederCanoa ha per finalità “l’incremento, la promozione, l’organizzazione e la disciplina nel territorio nazionale dello sport della canoa tra dilettanti, in tutte le sue forme e manifestazioni”. Come Comitato Veneto FICK siamo disposti a discutere una nostra “proposta di regolamentazione”, che era già pronta e continua ad essere valida, anche se avrebbe avuto maggior senso prenderla in considerazione prima della redazione/pubblicazione dell’ordinanza.
Nessuno ha ritenuto di doverci interpellare o chiedere un parere, eppure rappresentiamo 14 Associazioni, un migliaio di tesserati residenti nel Centro Storico e terraferma e siamo legittimati dal CONI ad essere il riferimento di tutto il mondo della pagaia che transita per Venezia. Un simile divieto, tuttavia, penalizzerebbe purtroppo molte più persone che in quanto veneziane hanno nel loro dna la cultura della voga e del remo che oggi qualcuno ha avuto l’incredibile pensata di vietare».