Volvo Ocean Race: controcorrente

– Terzo giorno di navigazione della quarta tappa. Le condizioni di navigazione e di vita sono decisamente migliorate e ieri si è assistito alla prima opzione strategica importante. Team SCA e Team Brunel, si sono separati dal gruppo per aggirare le Filippine da nord, sperando di avere un angolo migliore di vento nella discesa verso sud-est e per evitare la Kuroshio Current, la forte corrente contraria tipica della zona costiera. La flotta si è divisa in due, ma per conoscere il verdetto, bisognerà seguire attentamente l’evolversi della situazione nei prossimi giorni.

Ieri, proprio mentre tutta la flotta stava godendo di un salto di vento a sinistra, e dunque un migliore angolo al vento per la risalita verso la punta settentrionale delle Filippine, la brezza è calata di intensità, ponendo i team di fronte a una scelta obbligata, quando virare. Sono state le veliste di Team SCA a fare la prima mossa, appena dopo la diffusione del report delle posizioni, in modo da non rendere apparente la scelta agli avversari. Solo gli olandesi di Team Brunel a portata di AIS (Automatic Identification System, che ha un raggio di copertura di dieci miglia) e quindi in grado di controllare SCA, hanno optato per la stessa scelta, virando poco dopo mentre Team Alvimedica, la barca che si trovava più vicino alla coppia ha deciso di proseguire con il resto della flotta verso la costa.

Il gruppo di testa si è portato vicino a terra, navigando nelle baie a nord delle Filippine, sfidando non solo la complessa orografia del luogo ma anche un avversario più infido, la corrente Kuroshio attiva fra Taiwan e le Filippine. Si tratta di una massa d’acqua calda che si muove velocemente da sud a nord nel Pacifico e che è considerata come il corrispettivo asiatico della Corrente del Golfo. Questo sistema oceanografico, che incide sul clima della regione e che può arrivare a velocità di 5/8 nodi, è quindi al centro della strategia dei team. La scelta di Team SCA e Team Brunel ha permesso loro di attraversare il flusso con un angolo più perpendicolare e, forse, anche attraversare un fascia meno estesa di corrente. Ciò potrebbe avere un effetto a lungo termine per le barche guidate da Sam Davies e Bouwe Bekking, anche in ragione di una zona di vento meno intenso per coloro che hanno deciso di tenersi sotto costa.

Anna-Lena Elled, l’onboard reporter di SCA racconta così la decisione presa dal team: “Il fatto più importante della giornata è stata la separazione dalla flotta, la scelta della nostra navigatrice Libby (Greenhalgh). Abbiamo virato verso nord, Brunel ci ha seguite, mentre gli altri hanno continuato verso est. Abbiamo la prua verso Taiwan, cioè in direzione praticamente opposta all’obiettivo, la Nuova Zelanda. Sembra un po’ strano a dirsi così, ma guardando il routing e le condizioni dei prossimi giorni è sembrato giusto così. A prima vista potrebbe sembrare una perdita notevole, ma un cinque o sei giorni vedremo se sarà stata la mossa giusta. Abbiamo calcolato che potremmo guadagnare oppure ritrovarci esattamente con il resto della flotta, per cui abbiamo deciso che il gioco valeva il rischio.”

Nel corso delle ultime ore, si è assistito a un’altra separazione: quella fra Abu Dhabi Ocean Racing e Dongfeng Race Team, che hanno deciso di navigare nel tratto di mare fra le Filippine e due piccole isole a nord della punta, con Team Alvimedica e MAPFRE che invece si sono tenuti più sotto costa. Una scelta che per il momento sembra aver premiato i turco/americani e gli spagnoli, che hanno dovuto anche fare qualche virata in meno, riavvicinandosi ad Abu Dhabi Ocean Racing. Le quattro barche, però, sono racchiuse in poco meno di quattro miglia.

La situazione è molto fluida, come indica Mattt Knighton da bordo di Azzam: “Ci sono mosse particolari da fare su questo campo di regata e tutto è, meno che certo. Si sono appena aperte le opzioni per andare a est, prima di poter scendere a sud. Chiunque uscirà vincitore da questa prossima parte della tappa, avrà sicuramente più assi nella manica e un angolo migliore per mettere la prua su Auckland.”

Tutti cercano di entrare nel modo più indolore possibile nella zona dove la Kuroshio Current si fa meno intensa e hanno come priorità numero uno il vento, perché più si cammina più velocemente si passa oltre la corrente. Puntare a nord è una strategia più a lungo termine e secondo le previsioni, le opzioni mostreranno la loro validità o meno solo nel corso dei prossimi giorni. I due gruppi stanno convergendo di nuovo, sebbene ci siano oltre 120 miglia di separazione, ma solo il tempo potrà confermare se la scelta di Team SCA e Team Brunel sia stata la migliore.

All’ultimo rilevamento la prima posizione è occupata da MAPFRE, con un esile vantaggio di meno di un miglio su Abu Dhabi Ocean Racing e poco più di tre su Team Alvimedica, così come sono meno di quattro le miglia di distacco di Dongfeng. I due a nord, Team SCA e Team Brunel viaggiano praticamente appaiati a poco più di 135 miglia dai leader, ma sono decisamente più veloci con un log intorno ai 15 nodi contro i 9/10 dei battistrada, grazie a un angolo al vento più ampio.