SUMATRA – Prua a est, destinazione nord di Sumatra, in Indonesia e verso l’imbocco dello stretto di Malacca. La flotta delle sei barche della Volvo Ocean Race naviga nella Baia del Bengala, una delle più estese del pianeta, in condizioni di vento medio/leggero.
I franco-cinesi di Dongfeng restano in testa con circa 45 miglia di margine sugli avversari che, alle loro spalle, battagliano per le posizioni di rincalzo con quattro scafi raggruppati in meno di 15 miglia. Team Brunel è in seconda piazza mentre gli spagnoli di MAPFRE hanno scavalcato Abu Dhabi Ocean Racing e Team Alvimedica è quinto. Poco più staccate le veliste di Team SCA, la cui opzione di rimanere più a sud in un primo momento ha pagato, ma ora sembra ritorcersi contro l’equipaggio guidato da Sam Davies.
L’equipaggio di Dongfeng Race Team continua a mantenere un solido margine su Team Brunel, all’ultimo rilevamento di poco inferiore alle 45 miglia e continua anche a far registrare le velocità medie e di punta più alte di tutta la flotta. Anche se si tratta in alcuni casi di frazioni di nodo, un vantaggio consistente potrebbe significare un buon guadagno nella fase successiva della tappa, il tanto temuto passaggio dello Stretto di Malacca.
Bisogna però notare che i team non ricevono i report ogni tre ore, come il pubblico sul web, ma ogni sei ore e quindi i giochi tattici e strategici sono fatti anche sulla base di una buona dose di supposizioni. Quello che conta è portare la barca al massimo, regolare di continuo le vele, essere attenti e puntare al 100% delle prestazioni. Dopo un’accelerazione ieri, oggi la flotta è tornata alle “consuete” condizioni di vento leggero causate dalla formazione di un sistema anticiclonico, molto difficili da interpretare per i sei navigatori.
Bouwe Bekking, skipper di Team Brunel in un messaggio inviato oggi alla sede della regata di Alicante riassume così la situazione: “Le temperature sono in rialzo, non c’è una sola nuvola in cielo e non c’è più molto vento. La sola compagnia che abbiamo è quella di MAPFRE e Abu Dhabi, che vediamo all’orizzonte. I ragazzi hanno fatto un buon lavoro durante la notte, ieri sentivamo il rumore dei loro verricelli, oggi li vediamo in lontananza.” Bekking dice che, tuttavia, la regata è ancora lunga. “Ovvio che momenti così sono una bella iniezione per il morale, soprattutto quando vengono dopo una delusione come quella della notte precedente dove avevamo perso molte miglia, per pura sfortuna. E, anche se Dongfeng sta regatando davvero bene, ci sono ancora molte opportunità in questa tappa.
Sono i francesi a dover sopportare la pressione adesso, non solo degli avversari ma anche di tutto un paese che controlla ogni loro mossa, visto che si stanno avvicinando a casa. Sarebbe bello per la vela cinese se vincessero questa tappa, ma mi spiace per loro perché qui intorno ci sono ancora molti lupi affamati che cercano di rovinargli la festa. I prossimi tre giorni saranno penosamente lenti secondo le previsioni, 2/3 nodi e un nodo in più di vento in queste condizioni significa che puoi farne due in più di velocità. Ma il nostro navigatore Capey (Andrew Cape) non sente la pressione, è freddo come il ghiaccio perché sa che ci sono delle opportunità da cogliere.”
Alle spalle del team olandese è risalito MAPFRE, che ha scavalcato Abu Dhabi Ocean Racing e sembra aver trovato anche grande tranquillità a bordo, come racconta l’onboard reporter Francisco Vignale: “Navighiamo bene e siamo contenti. Quando ci si è presentata l’opportunità di farci sotto l’abbiamo sfruttata e oggi siamo qui a lottare con Abu Dhabi Ocean Racing. Siamo ancora in gruppo, non sono più a 30 miglia e irraggiungibili. Abbiamo fatto i cambi di vele giusti, al momento adatto, e abbiamo recuperato miglio su miglio anche su Team Brunel. Jean-Luc (Nélias, il navigatore) ha detto: ”Per il momento siamo tutti in gruppo e l’opzione migliore è di restarci. Non ce ne sono altre e non dobbiamo correre rischi inutili, stiamo con gli altri.”
All’ultimo report, Abu Dhabi Ocean Racing si trova a solo un miglio e mezzo mentre i giovani di Team Alvimedica, con l’italiano Alberto Bolzan sono indietro di poco più di otto miglia. Tutte le barche però sono tornate a far segnare delle velocità a una sola cifra, nell’ordine dei 6 nodi. Sesto è Team SCA, che soffre per un vento con un angolo meno favorevole rispetto agli avversari. In ogni caso le condizioni costringono tutti alla massima concentrazione per non perdere terreno, visto che guadagnarne sembra allo stato attuale piuttosto difficile con due sistemi di alta pressione che circondano la flotta.
Le prue continuano a restare puntate verso est e lo stretto di Malacca, che si trova a circa quattro giorni di navigazione e che sarà uno dei possibili punti di svolta della tappa. Mancano infatti ancora oltre 2.200 miglia a Sanya, dove le ultime proiezioni dicono che la flotta potrebbe giungere il 26 gennaio prossimo, i e distacchi sono talmente ridotti che tutto potrebbe ancora succedere.