ROMA – Da tempo la Difesa mette a disposizione della tutela ambientale le proprie eccellenze: da oggi Marina Militare e Dipartimento della Protezione Civile sono impegnati a studiare e sviluppare un dispositivo per le bonifiche delle acque marine da rifiuti solidi e liquidi.
S.A.U.R.O – Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage, questo il nome del dispositivo – è stato brevettato dal Dipartimento della Protezione Civile ed è stato ideato per contribuire a rendere più semplici le operazioni di recupero di inquinanti e rifiuti dispersi in mare, essendo in grado di separare e recuperare rifiuti solidi e liquidi.
Il sistema è in grado di recuperare materiali di varie dimensioni, da particelle sub-millimetriche fino a oggetti misurabili in metri, non solo in superficie ma anche ad alcuni metri di profondità. Può essere utilizzato in condizioni meteomarine avverse e a velocità superiori a quelle dei normali skimmer.
Dipartimento della Protezione Civile e Marina Militare, con l’accordo firmato, si pongono l’obiettivo di individuare le possibili applicazioni per trovare la soluzione più efficace a risolvere un problema, quello dell’inquinamento marino, che ogni giorno mostra le sue conseguenze.
Il dispositivo è stato testato lo scorso 16 dicembre, utilizzando un modello realizzato dal Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze in scala 1:50, e montato su un modello di nave rimorchiatore della stessa scala, solitamente usato in assistenza alle piattaforme petrolifere.
Nell’occasione è stato mostrato come il sistema – piuttosto semplice dal punto di vista tecnologico e realizzabile con costi contenuti – sia molto versatile, tanto da poter essere utilizzato da diversi modelli di nave.