NAPOLI – Riccardo Sepe del Circolo della Vela Roma ha vinto la 22ma edizione del Trofeo Marcello Campobasso, precedendo Federico Andrei del Circolo Nautico Marina Carrara e Lucille Frascari del Planet Sail Bracciano. Settimo posto per Antonio Persico del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, che bissa il buon risultato dello scorso anno. Sepe è stato protagonista ieri, quando finalmente il Golfo di Napoli ha mostrato il suo volto migliore con un vento di tramontana che ha superato i 20 nodi.
Il velista romano ha centrato un primo, un terzo e un quarto posto nelle tre prove di giornata, riuscendo a scalzare Andrei dalla prima posizione e scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione organizzata da RYCC Savoia, Federazione Italiana Vela e Associazione Italiana Classe Optimist in collaborazione con V Zona FIV e Sport Velico Marina Militare. Il Trofeo Unicef (categoria Cadetti) è stato invece vinto da Beatrice Sposato del Club Velico Crotone. Sul podio insieme a lei, il finlandese Liam Stampone del Fraglia Vela Riva e Alina Iuorio della Lega Navale Ancona.
I venti giovanissimi timonieri della categoria, nati tutti nel 2004, hanno ricevuto una calza di dolci e cioccolato donata dallo sponsor Gay Odin. La manifestazione, aperta a velisti dai 10 ai 14 anni della Classe Optimist, ha assegnato altri tre trofei: la Coppa Kinder (miglior club) al Planet Sail Bracciano, la Coppa Branko Stancic (team proveniente da più lontano) all’Ashdod Sailing Club di Israele, la targa Irene Campobasso (migliore classificata tra le ragazze) a Lucille Frascari. I vincitori sono stati premiati dalla famiglia Campobasso.
Il Trofeo Campobasso 2015 ha ricevuto una targa in bronzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a dimostrazione del grande successo nell’ambito sportivo nazionale ed internazionale. Quest’anno hanno partecipato 140 velisti di 11 nazionalità. Fondamentale il contributo degli sponsor Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Villa Margherita, Metronapoli, Cbl Grafiche, Parmalat, Ferrarelle, Unilever, 50 Kalò e Kinder+Sport.
“Il vento ha fatto i capricci per due giorni, ma il bilancio dell’edizione 2015 è ampiamente positivo. L’appuntamento è per il prossimo anno, sperando in una rassegna ancora migliore”, ha detto Carlo Campobasso, presidente RYCC Savoia. Il vincitore, Riccardo Sepe, ha commentato: “Sono felicissimo! Non ci speravo, fino a ieri ero oltre la decima posizione, ma oggi ho trovato sul campo di regata le mie condizioni ideali. Il futuro? Ora penso agli Optimist, poi mi piacerebbe salire sui 420”.
Da sottolineare che, regate a parte, il Trofeo Marcello Campobasso ha vissuto il suo momento più emozionante la sera del 4 gennaio, quando undici giovani velisti delle nazioni rappresentate hanno dato vita a una cerimonia “intima” in cui ha prevalso la valenza dello sport come condivisione di momenti comuni e di preparazione alla vita futura. Ognuno dei ragazzi ha espresso la sua visione dell’essenza della vela nell’influenzare la propria vita e i rapporti con gli altri. Dopo aver pronunciato una frase in lingua madre, gli atleti hanno simbolicamente varato in una conchiglia che stava a simboleggiare il Circolo Savoia, piena d’acqua che rappresentava il mare di Napoli, una barchetta di carta recante una candela accesa, sulla cui prua era esposto il vessillo della nazione.
Il background della cerimonia ipotizzava che il varo simboleggiasse l’apertura dell’anno sportivo di ciascun Paese partecipante. Il tutto in uno spirito di fratellanza che aiutasse nel presente e nel futuro i rapporti di pace e di collaborazione tra persone che dovranno conservare nella propria memoria emozionale il ricordo della manifestazione. Per un adolescente partecipare ad un evento sportivo deve significare prima di tutto il rispetto di regole etiche nell’ambito di una competizione pur accanita, in cui vincere è importante, ma certamente l’importanza principale è costituita dalla valenza dei valori di scambio, condivisione e fratellanza.
Questo è il messaggio che gli organizzatori dell’evento e il presidente del RYCC Savoia Carlo Campobasso intendono trasmettere ai velisti delle future generazioni, continuando nello spirito del padre, Marcello, nell’insegnamento della tecnica della vela e soprattutto del significato educativo che questo sport è in grado di trasmettere ai “ragazzi” da zero a novant’anni.