REGGIO CALABRIA – Si è concluso alla Camera di Commercio di Reggio Calabria il seminario promosso dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sul tema “Logistica e Portualità – Il Sud si muove in direzione delle sviluppo”, sviluppatosi in quattro tappe che hanno toccato i porti di Catania, Salerno, Taranto e Gioia Tauro. Il tutto è servito ad esporre le strategie “Europa 2020” per il Meridione e creare un filo diretto tra gli operatori del settore ed i tecnici impegnati nella formulazione dei bandi per l’accesso ai finanziamenti europei.
“L’Unione Europea crede molto nel trasporto merci via mare e guarda con attenzione i porti italiani del Mediterraneo, prevedendo finanziamenti apposti per investimenti e progetti per l’innovazione di una rete di trasporto intermodale sostenibile in grado di creare uno sviluppo integrato a livello sia nazionale che comunitario – spiega Giovanni Infante, responsabile del Ministero per gli interventi su porti ed interporti – In questo momento la programmazione di interventi è concentrata sulle regioni convergenza, in Calabria ad esempio sono stati previsti interventi iniziali per 300 milioni di euro, con altri 140 milioni in arrivo solo per il potenziamento della rete ferroviaria in prospettiva col livello di trasporto intermodale da raggiungere. Su altri fronti si sta investendo in maniera analoga, come nella direttrice di trasporti merci veloce tra Tirreno ed Adriatico sulla linea Napoli Bari. Il tutto per una politica seria del sistema portuale italiano integrato”.
Molti gli spunti di riflessione e le criticità emerse durante l’evolversi del convegno. A fianco della delegazione ministeriale hanno preso la parola il segretario generale Salvatore Silvestri dell’Authority di Gioia Tauro e l’amministratore delegato della “Medcenter Container Terminal”, Domenico Bagalà. Due personalità impegnate in prima persona nel potenziamento sullo scenario mondiale dello scalo calabrese divenuto colonna portante del transhipment italiano e mediterraneo.
“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve comprendere che quando parliamo di portualità i parametri con cui avere a che fare sono del tutto diversi da ferrovie ed autostrade – sottolinea Silvestri dall’Autority – Mentre la costruzione di nuove rotaie o viadotti impongono grandi costi iniziali azzerando la possibilità di concorrenza, i porti sono molto più sensibili, perché non ci sono barriere all’infrastruttura primaria, il mare. Per molti anni si è sottovalutata la cosa, ecco perché siamo alla prese con una pesante concorrenza coi porti turchi, nordafricani ed addirittura europei, come in Spagna.
Gioia Tauro è un colosso del transhipment mondiale grazie ad un seria e costante mediazioni affaristica internazionale, nata dalla sinergia tra Autorità Portuale e Medcenter. Più che investimenti servono politiche nazionali coerenti con gli obiettivi da raggiungere. Nel Mediterraneo non si può essere competitivi senza un regime fiscale specifico per super porti e flussi di transhipment. Le tasse di ancoraggio nel nostro settore fanno perdere affari”.
Francesco Ventura