ROMA – Dopo l’incontro romano di giovedì 13 novembre dell’intero cluster marittimo, durante il quale i vertici di Assologistica, Assiterminal, Confitarma, Federagenti, Angopi, Fedepiloti, Federimorchiatori, Assorimorchiatori, Fedarlinea, Fedespedi e Unionepiloti, hanno sottolineato il peso strategico dell’economia del mare, Forza Italia incontra i suoi stati generali su riforma dei porti e della logistica, realizzazione delle reti europee dei trasporti come strumenti per tornare a far crescere il settore.
“Del traffico merci che oggi passa nel Mediterraneo, i nostri porti intercettano solo il 6%. Raddoppiare questa quota, una volta realizzate le infrastrutture, darà al nostro Paese un importante contributo aggiuntivo alla crescita economica e occupazionale, che potrebbe valere quasi un punto di Pil in più l’anno”. Questo ha detto il responsabile Trasporti e Logistica di Forza Italia, Bartolomeo Giachino, durante il convegno nazionale del partito sulle problematiche dei trasporti e della logistica, svolto a Roma ieri 14 novembre. In quelle stesse ore il Governo stava definendo il comitato tecnico dei 15 saggi che dovranno sviluppare le migliori tesi per fare una riforma dei porti capace di sviluppare una economia del mare al passo con i tempi.
Convegno che ha puntualizzato i tratti di crisi che attraversano tutte le modalità di trasporto (ferro-gomma-mare) compromettendo anche la logistica dei flussi merceologici che percorrono la rete italiana. Poi riferendosi, al presidente delle Ferrovie dello Stato Marcello Messori, sentito in audizione in Senato nei giorni scorsi, l’ on. le Giachino ha detto: “L’analisi costi-benefici di un’opera strategica per il futuro del Paese non la deve fare il presidente delle Ferrovie, l’ha fatta il Parlamento italiano che per tre volte con un documentato dibattito ha dichiarato l’opera un interesse del Paese”. E’ stato ricordato che il Piano dei porti e della logistica, che il Governo deve attuare nei prossimi tre mesi, deve coinvolgere tutto il mondo dei trasporti e della logistica e deve avvenire con la massima trasparenza nell’intesse del Paese.
La “logistica” è per l’Italia una leva strategica così come qualche anno fa lo era la siderurgia e la chimica; tutti gli intervenuti hanno confermato che i settori su cui il nostro Paese dovrà puntare sono turismo, cultura e logistica. In particolare, il presidente di Confetra, Nereo Marcucci, ha sottolineato che “occorre fare investimenti mirati. Nella migliore delle ipotesi, nel 2025 l’Italia riuscirà a movimentare 10 milioni di teu, mentre oggi arriva a 5 milioni. In generale i nostri porti stanno lavorando invece su un’offerta di 30 milioni di teu”. Ed ora la parola ai saggi.
Abele Carruezzo