BRINDISI – In alcuni porto della nostra piattaforma italica della logistica si continua a discutere solo al fine di far conoscere la peculiarità geografica, economica e marittima del porto, rivendicando la propria autonomia per la gestione di tutti i traffici portuali, compresi quelli virtuali.
Parlare seriamente di un tale argomento senza una seria programmazione di piano generale nazionale e regionale su trasporti e logistica, al di là delle valutazioni tecnico politiche, è destinato a diventare solo uno sterile esercizio di stile, simile ad un talk-show utile a garantire visibilità al presidente dell’Authority di turno.
Le idee progettuali che realizzano una “new vision” di sviluppo dei traffici portuali più allargata ai nuovi scenari economico marittimi dove sono? Un porto da sempre deve e dovrà garantire banchine, piazzali e terminal funzionali e sicuri. Oggi anche le merci, containerizzate e non, richiedono terminal operativi che garantiscano servizi tecnico nautici e logistici che vanno dall’accoglienza alla manipolazione e alla mobilità delle merci su altra modalità di trasporto.
Mentre per la mobilità dei passeggeri, sia quella delle navi ro-ro/pax sia quella delle navi da crociera, si richiede una dimensione turistica nuova che solo la Città può garantire.
Salvatore Carruezzo