Volvo Ocean Race: Capo Verde alle spalle, ora l’ostacolo calme equatoriali

Per la prima volta dalla partenza della prima tappa della Volvo Ocean Race, ieri la flotta dei sette Volvo Ocean 65 ha preso strade diverse. I team, infatti, hanno approcciato con rotte differenti l’arcipelago di Capo Verde, salvo poi ritrovarsi tutti di nuovo in gruppo, o perlomeno con distanze misurabili in solo qualche decina di miglia. Dopo nove giorni di regata la lotta in Atlantico resta serrata e c’è il prossimo, difficile, ostacolo da superare: le calme equatoriali, un vero rompicapo per i navigatori.

L’arcipelago di Capo Verde, a guardare la cartografia elettronica, pareva una enorme calamita. Tutti e sette gli equipaggi puntavano la prua verso il gruppo di isole dell’Atlantico, ma con un dubbio: da dove passare? Sopra, sotto o in mezzo? Infine sono state tre le barche che hanno deciso di andare a sud, passando nel canale fra le isole sopravento e sottovento. Il gruppetto era guidato dall’equipaggio franco/cinese Dongfeng Race Team, prontamente ripresosi dalla rottura del timone occorsa sabato e presto ritornato in corsa, seguito dagli spagnoli di Mapfre e dai danesi di Team Vestas Wind, distanziati di pochissimo.

Il quartetto che invece ha optato per il nord era capitanato da Abu Dhabi Ocean Racing tallonato dagli olandesi di Team Brunel, con i giovani di Team Alvimedica e l’equipaggio femminile di Team SCA che anche sceglievano questa rotta più conservativa. Si è comunque trattato di una scelta dettata dalle condizioni meteo presenti in zona, e dall’effetto “Venturi” che si crea quando il vento si incanala fra le isole e aumenta di intensità. Le isole di Capo Verde, inoltre, sono particolarmente alte, con montagne che raggiungono i 3.000 metri di altezza e creano zone di ridosso notevoli. Secondo il navigatore di Team Alvimedica, Will Oxley, l’effetto delle alture può arrivare a farsi sentire fino a 100 miglia di distanza.

“Le valli verdissime e le pareti ripide delle isole di Capo Verde hanno richiamato tutti in coperta, per guardare uno scenario molto bello, illuminato dalla luce della luna. Uno spettacolo veramente incredibile.” Ha commentato da bordo di Abu Dhabi Ocean Racing il giovane australiano Luke Parkinson. “E’ stato fantastico navigare così vicini a delle montagne tanto alte, eravamo forse solo a un miglio di distanza quando abbiamo strambato. Se non fosse per questa regata non avrei mai potuto fare un’esperienza del genere!”

E tuttavia, come ormai la flotta della Volvo Ocean Race si ha abituato a vedere, malgrado scelte diverse e lo “split” fra le barche, passato l’arcipelago i sette team si sono di nuovo raggruppati, guidati da Dongfeng Race Team alla testa del gruppo ad est e da Abu Dhabi Ocean Racing di quello passato da nord. Il vantaggio accumulato dai franco/cinesi però è stato presto annullato, visto che il gruppo più occidentale ha potuto godere di venti più freschi e di un angolo migliore, con qualche nodo di differenza di velocità.

Il giovane equipaggio di Team Alvimedica, con l’italiano Alberto Bolzan, che si trova in sesta posizione ma solo a una trentina di miglia dai leader, oggi ha avuto un motivo in più per festeggiare. “Oggi Mark Towill compie 26 anni, abbiamo qualche sorpresa per lui, dei regali che ha preparato la moglie di Charlie. Di certo sarà un compleanno che si ricorderà a lungo!” Ha scritto nel suo blog l’Onboard reporter statunitense Amory Ross, che ha anche raccontato come sia complesso per l’equipaggio trovare la soluzione tattica giusta. “E’ difficile spiegare la complessità della meteo in questa parte del mondo.

Non esiste alcun modello matematico o previsore del tempo che possa prevedere con esattezza il vento. In più ci sono cose come piccole isole e nuvole che possono cambiare le carte in tavola anche nel piano meglio studiato. Will Oxley è passato di qui più di una dozzina di volte e sembra essere a suo agio con la situazione, ma per Charlie (Enright, lo skipper) sono momenti frustranti, vedere la differenza fra i file meteo che si utilizzano per tracciare la rotta e quello che accade in realtà non è semplice. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che previsioni e realtà siano di nuovo allineate e comincia a capire che gran parte della tattica per la prossima settimana la si dovrà fare guardando il cielo, e le nuvole, piuttosto che gli schermi al tavolo da carteggio.”

Team SCA continua ad inseguire in coda alla flotta, ma le veliste sembrano non aver perso la tenacia che le contraddistingue: “Siamo una barca con un solo obiettivo: recuperare sulla flotta. Ormai da qualche giorno navighiamo negli alisei atlantici, si tratta di venti prevalenti che si sviluppano nella zona intorno all’equatore e che, nell’emisfero settentrionale, arrivano da nord-est.

Di solito sono regolari, ma abbiamo incontrato anche delle zone di bonaccia, e non è stato facile mantenere una velocità costante.” Gli alisei hanno comunque consentito all’equipaggio tutto femminile di effettuare un passaggio memorabile dell’arcipelago. “Abbiamo accelerato bene, nel passaggio della punta, abbiamo navigato per un po’ a 23 nodi.” Ha raccontato l’olandese Caroljin Brouwer. “L’acqua era calda e le onde salivano in coperta, alcune erano preparate alle onde, altre meno e alcune ne hanno persino approfittato per farsi una doccia salata.”

La flotta si è avvicinata molto alla rotta ortodromica, ossia quella più diretta verso l’obiettivo e ha guadagnato parecchia acqua ad ovest in vista del passaggio delle calme equatoriali, i temutissimi Doldrums, che saranno l’elemento chiave dei prossimi giorni, con scelte tattiche e tecniche difficili da prendere per un passaggio il più veloce e “indolore” possibile.

L’avanzamento dei sette team si può seguire con lo strumento del tracker a questo link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html

Posizioni alle ore 16.05 UTC di oggi lunedì 20 ottobre 2014

1 – – 4.321,3 miglia all’arrivo
2 – Team Brunel – a 2,2 miglia dal leader
3 – Dongfeng Racing Team- a 11,2 miglia dal leader
4 – MAPFRE- a 15,4 miglia dal leader
5 – Team Vestas Wind – a 16 miglia dal leader
6 – Team Alvimedica – a 30,8 miglia dal leader
7 – Team SCA – a 61,8 miglia dal leader