Palio dell’Arca: disputata la gara nel porto di Brindisi

assiste con il solito affetto ad una delle sue manifestazioni tradizionali, inserite nel programma delle feste patronali: quelle del Palio dell’Arca, giunto all’edizione numero 19. L’evento, valido anche come secondo memorial Cosimo Gioia, da due anni organizzato dall’imprenditore Pasquale Giurgola che ha coadiuvato i Remuri, la storica associazione della voga brindisina, si è svolto questo pomeriggio nelle acque del porto interno, con tanti curiosi assiepati sul Lungomare Regina Margherita.

Due le manche: la prima, quella del Palio vero e proprio, riservata solo ai brindisini, la seconda aperta a due imbarcazioni di Porto Cesareo (Lecce) ed una di Torricella (Taranto). Gli scafi, ovvero gli skifarieddi, le imbarcazioni dei pescatori a voga veneziana, sono contrassegnati da diversi colori: blu, rosso, giallo, bianco, verde, viola.

Dal prossimo anno, quello del ventennale, saranno dodici, uno per ogni quartiere brindisino che potrà scegliere i propri vogatori, oltre che un “pesce” che sarà un simbolo per ogni equipaggio. Il percorso era una sorta di “quadrilatero” delimitato da alcune boe nel seno di levante, da percorrere una volta. A salutare l’evento, il presidente del Comitato organizzatore delle feste patronali don Adriano Miglietta ed il Comandante della Capitaneria di Porto Mario Valente.

Nella prima occasione, l’ordine d’arrivo ha premiato il bianco, seguito dal giallo e dal viola: sullo “skifarieddo” primo classificato Cosimo e Marcello . Nel secondo, i primi tre sono stati giallo, bianco e rosso: a trionfare, Franco Romanelli, anima dei Remuri, ed Antonio Guadalupi.

La manifestazione ricorda la venuta a Brindisi delle spoglie di San Teodoro d’Amasea, con le barche dei pescatori che fecero da scorta alle reliquie contro i turchi.

Nel segno di San Teodoro, anche il prossimo “Palio dei Pali”, che dovrebbe mettere insieme imbarcazioni dei pali di Brindisi, Mola di Bari, Porto Cesareo e Taranto: si svolgerà il 9 novembre, giornata della ricorrenza del santo.

Francesco Trinchera