La vertenza che vede al centro la riorganizzazione del super porto di Gioia Tauro ha visto un secco ed unanime no dalle sigle sindacali, impegnate nella delicata trattativa che si porta a rilento avanti da maggio e che è finita sotto le luci della ribalta nazionale, in occasione della partecipazione italiana nel corso delle operazioni relative allo smaltimento dell’arsenale chimico siriano.
I dipendenti del colosso terminalista “Medcenter” ora attendono la contro proposta dell’azienda, che già registrava un’offerta di circa un milione di euro, senza contare che i tempi stringono in quanto il super porto è chiamato a fronteggiare anche le necessità di mercato, che chiedono a gran voce richiedono l’aumento della produttività e competitività di quello che è il principale scalo europeo nel mediterraneo.
Dipendenti e sindacalisti lamentano una cronica mancanza di impegni certi da parte della “Medcenter” per l’applicazione degli accordi precedentemente approvati. Nei prossimi giorni si attendono ulteriori sviluppi.
Francesco Ventura