Costa Concordia: martedì il relitto partirà dall’Isola del Giglio

Sabato 19 luglio 2014: “possiamo finalmente dire con certezza che la lascerà  l’ martedì 22 luglio alle otto e trenta del mattino”. L’ufficialità della dichiarazione è affidata alle parole di Franco Gabrielli, capo della protezione civile italiana, che ha poi continuato: “si è deciso di iniziare le operazioni vere e proprie di allontanamento nella mattinata di martedì prossimo dopo l’arrivo del primo traghetto proveniente dalla costa. Le operazioni dureranno dalle 4 alle 6 ore”.

Si è scelta la giornata di martedì per via delle specifiche condizioni meteo: tra oggi e lunedì, è previsto non a caso un aumento del moto ondoso e dei venti che dovrebbero proprio attenuarsi nella giornata di martedì. Proprio oggi c’è un rinforzo del vento di scirocco e in serata sono previste raffiche di vento che potrebbero raggiungere i 20, 25 nodi.

Tale tipologia di vento produce un innalzamento del moto ondoso proprio sul lato dell’isola dove è situato lo scafo della Concordia. Le onde medie sono di un’altezza media attorno ad un metro, con onde massime anche di un metro e novanta. I meteorologi hanno dichiarato che tra domani e martedì  gradualmente vi sarà un’attenuazione dei venti e del moto ondoso a partire dal lato nord dell’isola. Nel frattempo è riemersa, dopo oltre due anni e mezzo, la prua della Costa Concordia dato che lo scafo si è sollevato di circa 6 metri.

Il ponte 5, detto anche Ponte Italia, è completamente visibile mentre il ponte 4, denominato Ponte Grecia, è quasi interamente visibile: manca all’appello l’ultimo ponte, chiamato Ponte Belgio.  Mancano meno di 5 metri e le ultime fasi per portare lo scafo della Concordia a venti metri di pescaggio. In questi giorni sono state effettuate le prime verifiche strutturali sul peso dello scafo che risulta essere stato incrementato di 4mila tonnellate rispetto alle settantamila previste: l’aumento di peso non desta particolari preoccupazioni tra i tecnici.

Nella riemersione del ponte cinque gli operatori si sono imbattuti in sacche di acido solfidrico, ovvero l’H2S, il gas generato dalla decomposizione di materiale organico: il personale della Titan-Micoperi ne era consapevole della presenza di tale gas che peraltro non è dannoso per abitanti e ambiente dato che, una volta a contatto con l’aria, evapora in atmosfera. Intanto proseguono le discussioni al Giglio su un pezzetto di mare, un vero e proprio rettangolo di 500 metri quadrati che non si vede poiché è coperto dallo scafo della Concordia: è nascosto dai pali e dalle grandi piattaforme di ferro ed è stato popolato da sommozzatori, carpentieri subacquei, cavi e tiranti. Gli abitanti locali chiedono, mediante una petizione, che la piattaforma resti al suo posto poiché una eventuale rimozione comporterebbe ulteriori danni all’ambiente.

Le piattaforme attirano i pesci e facilitano la ricostituzione della flora marina nonché possono essere utili per pesca e attività subacquee. Per il momento il sindaco dell’isola, Sergio , ha declinato ogni possibilità dichiarando: “ l’idea non mi trova in disaccordo ma siamo fuori tempo massimo e pertanto non posso chiedere un cambiamento di posizione al ministero che ha già deciso per la rimozione delle strutture artificiali”.

 

Stefano Carbonara