Erosione costiera e assegnazione fondi contro il dissesto idrogeologico: Giannini scrive al Ministero dell’Ambiente

L’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Lavori Pubblici, Difesa del Suolo e Rischio Sismico e Risorse Idriche, Giovanni , ha scritto nuovamente (dopo aver scritto a febbraio) al Ministero dell’Ambiente e al Comando Generale del sollecitando la ripartizione dei fondi pari a 30 milioni di euro per l’anno 2014, 50 milioni di euro per il 2015 e 100 milioni di euro per il 2016, stanziati dalla legge di stabilità 2014 per finanziare interventi contro il dissesto idrogeologico.

L’iniziativa fa seguito ad altro intervento  posto in essere dall’Assessorato già dal febbraio u.s.
Infatti il Ministero dell’Ambiente con nota del 30 gennaio 2014, ha comunicato che la legge di stabilità 2014 all’art.1 commi 6-7-8 ha determinato la dotazione aggiuntiva del fondo per sviluppo e coesione 2014-2020, in  54.810 milioni di euro .
Quota parte delle predette risorse saranno destinate al finanziamento degli interventi di messa in sicurezza del territorio.

Nella stessa nota il ha chiesto alle Regioni di inviare entro il successivo 7 febbraio  le proposte di interventi corredate dello stato della progettazione e del fabbisogno finanziario stimato, segnalandone l’eventuale carattere emergenziale, al fine di procedere entro il 1° marzo 2014 alla ripartizione  programmatica delle risorse.
L’assessore Giannini nei termini assegnati dal Ministero ha inviato un primo programma comprendente 275 interventi con relativa stima delle risorse necessarie pari a complessivi 1.054.502.124,28 euro, evidenziando  le situazioni di estrema urgenza che caratterizzano  125 interventi.

Il programma è stato elaborato di concerto  con la Protezione Civile, l’Autorità di Bacino.
La situazione è estremamente delicata anche perché i vincoli del Patto di Stabilità impediscono la pronta erogazione delle stesse necessarie per cui sarebbe auspicabile che il Governo nella ripartizione delle risorse, a questo punto non solo programmatica di quelle di cui ai 54 miliardi di euro del fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, escluda le stesse dai vincoli del Patto di Stabilità rendendo così possibile l’attuazione degli interventi urgenti.

Per questa ragione, come già detto, si è chiesta l’immediata messa a disposizione dei 30 milioni di euro di cui all’art.1 comma 111 della Legge di Stabilità per il 2014. Nello stesso tempo  di concerto con l’AdB, si sta procedendo alla verifica puntuale delle zone interessate da fenomeni di erosione costiera con l‘obiettivo di addivenire in tempi rapidi all’individuazione, magari condivisa con le Capitanerie di Porto, delle misure da adottare per la riduzione e /o la eliminazione dei fenomeni di pericolosità o di rischio.

E’ appena il caso di sottolineare che interventi di contrasto dell’erosione  delle coste sono stati già finanziati in passato e alcuni sono in corso di finanziamento da parte del Commissario per il dissesto idrogeologico.
Inoltre si è chiesto ai Comuni di dotarsi del Piano Comunale delle Coste, unico strumento per individuare le aree demaniali utilizzabili a fini turistici, e quindi balneari, e quelle caratterizzate da situazioni di pericolo.
Agli stessi Comuni si è chiesto di dotarsi  dei Piani di Protezione Civile Comunali ai quali è demandata la disciplina dell’uso delle aree caratterizzate da situazione di pericolo.

Su un piano diverso, invece,  si pone il P. A. I. (Piano di Assetto Idrogeologico), trattandosi di pianificazione urbanistica sovraordinata che individua aree di pericolosità idraulica e geomorfologica imponendo vincoli e stabilendo dove si può edificare e dove no.
Allo stato le ordinanze delle Capitanerie di Porto assolvono ad una funzione di prevenzione a tutela della pubblica incolumità.

A fronte di tali ordinanze va però precisato che non è inibita la balneabilità dei litorali sabbiosi che restano fruibili e che parte delle ordinanze potrebbero rientrare ove si addivenisse alla posa in opera di cartellonistica e misure idonee a segnalare a cittadini e turisti la situazione di pericolo.
Resta acclarato, però, che  nel caso di imminente pericolo di crollo rientra nei poteri del sindaco l’emanazione di ordinanze contingibili ed urgenti.

E’ del tutto evidente che al di là di qualsiasi inopportuna e deprecabile strumentalizzazione, la Regione ha affrontato e sta affrontando con estrema attenzione, interloquendo con tutti i livelli istituzionali sovraordinati, la vicenda, avendo come obiettivo la tutela dell’inestimabile valore naturale e paesaggistico delle coste pugliesi, per cui ogni eventuale intervento dovrà essere di natura conservativa, della pubblica utilità e dello sviluppo economico del turismo settore strategico e vitale per la nostra comunità.