Il campione mondiale Michele Giurgola: “L’apnea è uno sport per tutti”

Cos’è l’? Una sorta di ritorno al grembo materno. Parola di Michele , campione mondiale e recordman di apnea che è stato l’ospite speciale del convegno organizzato dall’istituto Flacco – Marconi – Belluzzi  di , “La piccola impresa artigiana come sbocco professione e strumento per superare la crisi economica: il caso della produzione e distribuzione delle attrezzature per  l’immersione e la pesca in apnea”.

Per Giurgola sono tanti i risultati prestigiosi in carriera: tra questi, il titolo mondiale di jump blue con record annesso conquistati ad Antalya, in Turchia, nel 2012, oltre ad una serie di record italiani in diverse specialità.

Al meeting, organizzato da Vito Micaletti, istruttore di apnea che ha tenuto i corsi presso gli istituti scolastici, erano presenti anche gli esponenti di alcune aziende del settore: Andrea Salomi di Cetma Composit, produttore di  accessori in fibra di carbonio e tra i principali sostenitori di Giurgola e che ha sviluppato in maniera ingegneristica la pinna in carbonio grazie anche all’atleta, Osvaldo Cordella di Marea, produttore di mute ed accessori in neoprene e Salvatore Conte di Contesub, impresa artigiana che opera nella  produzione di fucili subacquei in legno e accessori per la pesca subacquea.

“Per me l’apnea – esordisce Giurgola – è uno sport per tutti, che trae le sue origini ricordando quando eravamo avvolti nel liquido amniotico all’interno del grembo materno, che per composizione ricorda l’acqua di mare. Dobbiamo ricordare il nostro passato e portarlo all’esterno”. Insomma, l’invito a provarci con questo sport è rivolto ad una platea vasta: “L’apnea è rivolta a tutti – puntualizza – , dai più piccoli ai più grandi”.

Il cammino di Giurgola è un percorso lungo tutte le declinazioni possibili della disciplina: “La mia carriera agonistica – ricorda – nasce una decina di anni fa: in questo periodo ho stabilito alcuni record in diverse discipline dell’apnea, dalla dinamica alla profonda al jump blu”. Un cammino che non si è ancora esaurito: “Ho 34 anni – spiega – ed ancora tanto da imparare ma anche da poter insegnare ai ragazzi”.

Per quanto riguarda le prospettive future, si guarda soprattutto agli eventi internazionali:  “Quest’anno –conclude –  sono stato convocato agli europei per la dinamica e per il jump blu, ma sta andando avanti l’allenamento anche per affrontare le profondità, con assetto costante e senza attrezzi. Inoltre credo di poter riuscire a portare a casa il record in assetto variabile. Spero di farcela, nonostante gli impegni siano veramente tanti”.

 

Francesco Trinchera