Stefano Attinà, promessa della canoa in riva allo Stretto

Prepararsi nel più bel tratto di mare in vista delle più importanti gare d’acqua dolce e giungere sul podio nazionale. Questa in sintesi la storia del diciottenne Stefano , reggino impegnato da quasi dieci anni sulla riva dello Stretto di Messina nella disciplina della .

Stefano durante giorno è uno studente come tanti altri, matricola del dipartimento di scienze economiche dell’Università “Mediterranea”, ma al mattino presto e nel tardo pomeriggio si allena duramente per confermare la propria posizione in ambito regionale e nazionale.

“Il trionfo è arrivato lo scorso anno, quando da calabrese mi sono classificato al secondo posto nel Campionato Italiano di Canoa, si è trattato di un evento importante, la mia regione infatti non annovera molti appassionati di questa disciplina, spero di contribuire così alla valorizzazione della canoa – spiega Attinà, tra un allenamento ed i libri universitari – Ho iniziato in maniera molto banale, quando ero più piccolo mi sono fermato davanti alla porta del Circolo Nautico della mia città, vi era affisso una locandina per pubblicizzare un corso estivo di canoa. Ho iniziato nel 2005 e da lì in poi non ho più smesso”.

Stefano Attinà lo scorso anno ha messo alla prova le sue capacità con le selezioni olimpioniche per entrare nella nazionale italiana, la quale ammette solo cinque atleti. Non ce l’ha fatta per pochi decimi di secondo, classificandosi secondo tra i non ammessi, su centinaia di professionisti.

Ora questo giovane atleta reggino si sta preparando per il prossimo Campionato Italiano di Canoa, che svolgerà a Milano in settembre, nel quale concorrerà in coppia assieme ad Antonio Caminiti, sotto la direzione di Cosimo Mascianà, allenatore e presidente del “Canoa Kayak Club” di , la società a cui è affiliato Attinà.

Mente e cuore puntano però alle prossime selezioni per la nazionale olimpionica italiana, affinando la tecnica e sul sogno di rappresentare sportivamente la Calabria ed il Meridione agli occhi del mondo.

Francesco Ventura