Sarà il primo di una serie di appuntamenti volti a mettere in luce le leve e le criticità dello scalo etneo attraverso la viva voce degli operatori economici. “Estensione porto” è il workshop organizzato da Est, Europea Servizi Terminalisti, per tracciare lo scenario futuro dello scalo etneo, oggi più che mai al centro delle politiche di sviluppo della città di Catania.
Mercoledì 16 aprile, alle ore 10, presso l’aula magna di Palazzo delle Scienze (Corso Italia), al centro del dibattito sarà il trasporto intermodale: in occasione dell’incontro che riunirà i portatori d’interesse del comparto, verranno infatti comunicati i dati relativi al traffico merci e alla movimentazione container, che negli ultimi anni hanno registrato un trend di crescita costante.
Apriranno i lavori: l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Catania Angela Mazzola, il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il presidente dell’Ordine degli Architetti Catania Giuseppe Scannella e il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Catania Santi Cascone.
Gli interventi tecnici saranno affidati al responsabile della comunicazione di Est Mauro Nicosia, ai docenti universitari Marco Romano (professore di Logistica e distribuzione commerciale del Dipartimento di Economia e Impresa Università Catania) e Diego D’Urso (Dipartimento Ingegneria Industriale Università Catania), al vicepresidente di Confindustria Sicilia Ivo Blandina, al direttore di Est Emanuele Marocchi e al nuovo Commissario straordinario Autorità Portuale di Catania Giuseppe Alati.
È una nuova chiave di lettura – quella che si propone di offrire “Estensione porto” – che per la prima volta consentirà di mappare la geografia dello sviluppo portuale seguendo le logiche del mercato e non solo quelle dettate dalla politica.
«Attraverso la collaborazione che Est ha instaurato in questi anni con l’Autorità Portuale, l’Università degli Studi di Catania e gli stakeholders che operano all’interno dello scalo – spiega Mauro Nicosia – verranno illustrate analisi di marketing territoriale nate dal monitoraggio effettuato dagli addetti ai lavori e, soprattutto, dagli studi condotti dall’Ateneo, che di certo rappresentano un valido e utile supporto alla costruzione del know how e alla rappresentazione della realtà».