Il relitto della nave Costa Concordia, per oltre due anni ha deturpato la vision turistica dell’Isola del Giglio. Questa era la declinazione degli ambientalisti, delle varie autorità politiche locali e regionali, degli enti provinciali e regionali di promozione turistica del territorio e dell’arcipelago toscano; ora che la nave è stata raddrizzata, e poiché il porto di Piombino non sarà pronto per la demolizione non prima dell’autunno prossimo e forse più, ecco che i vari politici invitano il Governo e la Compagnia di navigazione Costa Crociere a lasciare la nave “inginocchiata” ancora per un altro semestre; forse per fini turistici?
Infatti, le promozioni e le presenze sull’isola sono cresciute da quando la nave si è “inchinata”, al contrario di quanto si afferma pubblicamente; basti pensare al numero delle presenze stabili che operano intorno al cantiere della nave e che vi soggiornano sull’isola. Il Presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Ermete Realacci, ambientalista convinto, ha invitato con urgenza il capo della Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, a riferire in Parlamento sull’avanzamento dei lavori per la rimozione e lo smantellamento in sicurezza della Costa Concordia, per la prima settimana di aprile.
Nell’invito a Gabrielli il presidente Realacci afferma: “l’operazione della rotazione e sollevamento parziale della prima fase ha contribuito a riscattare, in parte, l’immagine del Paese. Si tratta ora di gestire nel migliore dei modi anche la fase finale di smantellamento della Concordia, garantendo sicurezza e tutela dell’ambiente. Sarebbe un modo per porre l’Italia all’avanguardia in Europa sul fronte della demolizione in sicurezza delle grandi navi questione che sarà presto resa necessaria anche dalle normative europee sull’eco-smantellamento di imbarcazioni di grossa stazza”.
Intanto, decadute le candidature allo smantellamento della nave nei porti di La Spezia, Civitavecchia, Palermo, e rimanendo sotto la lente valutativa del ministero Ambiente quelle relative al porto di Genova-Voltri e di Taranto, il Sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ed il Governatore della Toscana Rossi sono impegnati, pubblicamente nei confronti del Governo, a rimandare la rimozione del relitto, per consentire a Piombino di essere pronto ad accogliere la nave.
Già giorni addietro, il sottosegretario all’Ambiente, SilviaVelo, ebbe a dire che la priorità del ministero è quella di garantire al Giglio di ritornare al più presto alla normalità, sottolineando che la rimozione dal Giglio del relitto della Costa Concordia è fra le priorità in calendario i primi giorni di aprile prossimo. Comunque, dopo l’ultima riunione, a Roma, l’altro giorno, nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, è stato stabilito che la rimozione della nave avverrà “il prima possibile” e comunque “nei tempi previsti già dal cronoprogramma”, cioè entro giugno prossimo, e senza ulteriore “inchino o inginocchiamento” da parte del relitto.
Al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, spetterà la soluzione più adeguata dal punto di vista tecnico e la più sicura per la salvaguardia dell’ambiente; in questo caso la soluzione politica non si addice, anche perché le professionalità per garantire successo operativo a quest’ultima fase del relitto Concordia non di ottengono con campagne elettorali.