Visita ufficiale del neo viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini in Calabria, con partenza nella provincia di Reggio, sede del porto di Gioia Tauro e punto di collegamento con la Sicilia a Villa San Giovanni. Numerosi gli interventi riguardanti il sistema integrato dei trasporti calabresi, uno scenario completo quanto complesso, unendo vantaggi e criticità al tempo stesso di tutte e quattro le branche della materia, ossia ferrovia, autostrade, porti ed aeroporti. Non sono mancate comunque da parte del viceministro osservazioni sulla situazione nazionale ed alcune informazioni in più riguardanti l’intero Meridione.
“Gli scali italiani stanno perdendo competitività nello scacchiere mediterraneo a fronte degli investimenti internazionali nel continente africano, è noto come il porto Gioia Tauro si trovi a fronteggiare le pressioni dell’egiziano Port Said ed il marocchino Tangeri, ma c’è dell’altro – spiega il viceministro alle infrastrutture – Quando si tornerà ad una situazione di pace stabile in Iran ed Iraq si aprirà un terzo polo portuale in grado di bypassare il Mediterraneo.
Gli scali italiani hanno dalla loro la qualità, mentre quelli africani e ancor più quelli mediorientali hanno il vantaggio dell’economicità. L’imprenditoria dell’import e export internazionale mira soprattutto ad ottimizzare i costi, anche a discapito della qualità. In Italia le tasse sono un problema, abbiamo le accise di carburante più alte d’Europa, un elevato costo del lavoro e delle imposte portuali non indifferenti, ecco i nostri svantaggi principali.
La politica deve trovare un modo di trasformare in bonus questo deficit. Una valida proposta sarebbe il vincolare un intero punto percentuale dell’Iva creata dall’economia portuale allo sviluppo dei tre nostri principali scali internazionali, mi riferisco a Taranto, Cagliari ed ovviamente Gioia Tauro. In questo modo potremmo riuscire ad innalzare la qualità, rendere più economici i porti ed aumentare al tempo stesso profitti e competitività internazionale”.
Incalzato sulla legge n.84 del ’94, il cui tentativo di riforma è già in corso da diversi anni senza essere giunto a sintesi, l’onorevole Nencini conferma le notizie già note sulla presenza di due tavoli da lavoro, uno parlamentare ed uno governativo, impegnati nell’individuare una risoluzione delle vicenda in tempi rapidi. A tale proposito si è appena accennato ad un possibile accorpamento delle attuali istituzioni ed autorità, privilegiando otto dei “superporti” italiani ed ad un’eventuale aggiornamento del “manuale Cencelli”. Il viceministro ha poi sottolineato come ancora sulla delega in materia portuale non siano state prese decisioni definitive, smentendo le ipotesi che essa potrebbe aggiungersi ai suoi attuali incarichi.
Da questo lunedì sarà istituito in Calabria un tavolo unico per le infrastrutture regionali, sotto la cui egida saranno raggruppati tutti gli enti locali, gli organismi ministeriali e le autorità presenti nel territorio regionale, unificando trasporto su gomma, rotaia, mare ed aria. Una decisione politica, che tende ad accentrare la regia decisionale, ben accolta dai calabresi, specie dopo il lungo periodo di inerzia causato dall’accavallamento di competenze, causate da un eccessivo delocalizzazione che ha rischiato di polverizzare il sistema infrastrutturale calabrese. Considerato questo precedente, forse è lecito presumere che la medesima linea d’azione potrà essere adottata anche in altri contesti meridionali e nazionali.