È Giancarlo Pedote il trionfatore della serata de Il Velista Dell’Anno 2013, tenutasi nella splendida cornice di Villa Miani a Roma. Il 38enne fiorentino è riuscito ad ottenere il titolo che in 21 edizioni ha coronato nomi quali Paul Cayard, Alessandra Sensini, Francesco de Angelis, Giovanni Soldini e molti altri.
Il velista oceanico è stato eletto dalla giuria per gli ottimi risultati ottenuti nel corso del 2013 sul Mini 6.50 Prysmian: il titolo di Champion de France 2013, il primo posto nella ranking list mondiale della classe mini categoria proto e il secondo posto alla Mini Transat. La competizione, serratissima, lo ha visto prevalere su un fortissimo parterre di campioni: da Francesco Bruni, tattico di Luna Rossa e vincitore dell’Argo Gold Cup di match race, a Federico Michetti, Campione del Mondo Melges 24, Michele Paoletti, vicecampione del mondo Melges 32 e vincitore delle Audi Sailing Series su Fantastica, e Flavia Tartaglini, vincitrice del Trofeo Princesa Sofia di Palma di Maiorca, tappa europea dell’ISAF World Cup, nella tavola a vela RS:X.
Alla consegna del premio Velista dell’Anno 2013, Giancarlo Pedote ha dichiarato: «Il successo di questa sera è il coronamento di un anno fantastico, segnato da record e da grandi risultati. Sono andato a vivere in Francia per confrontarmi con i migliori velisti oceanici: gareggiare con chi è nato e cresciuto regatando nell’oceano è stato utilissimo per il mio cammino. La mia fortuna? Avere accanto la mia famiglia che mi ha sostenuto nella decisione di trasferirmi Oltralpe». Nel corso del Premio, ideato dall’Acciari Consulting, sono stati assegnati anche i riconoscimenti: come miglior Under 25 a Simone Ferrarese, vincitore della Congressional Cup, premiato sul palco del Velista dell’Anno esattamente 20 anni dopo il padre Roberto; Progettista dell’Anno a Mario Caponnetto membro di Oracle, il sindacato statunitense vincitore della ultime due edizioni della Coppa America; Barca dell’anno a B2, l’IRC 52 vincitrice della Copa del Rey e della Rolex Middle Sea Race 2013, mentre il nuovo “Premio Speciale Marina di Loano” riservato alla categoria Armatori/Timonieri è stato assegnato a Lanfranco Cirillo, armatore e direttore tecnico del Fantastica Sailing Team.
Il riconoscimento all’armatore bresciano è stata l’occasione per introdurre una nuova formula dell’evento che ha visto nella serata di ieri l’occasione giusta per un dibatto sui temi caldi sul mondo della vela e della nautica. Il primo tema trattato è stato quello della vela olimpica, settore strategico per l’affermazione della vela italiana nel mondo. A trattarlo, logicamente, il Presidente federale Carlo Croce, che ha presentato i programmi della Federazione e, segnatamente, l’idea del Trust della fondazione, creata apposta per raccogliere finanziamenti a favore del settore. Gli ha riposto con la sua proposta Lanfranco Cirillo che, d’accordo con Croce sull’importanza del settore, ha caldamente invitato i suoi colleghi armatori a seguire il suo esempio nel sostenere la vela olimpica, destinandole una percentuale del loro budget, e chiosando l’intervento con lo slogan “Regalate una vela ai giovani”.
Successivamente si è parlato di “regolamentazione” con Roberto Neglia in rappresentanza di UCINA (Unione Nazionale dei Cantieri e della Industrie Nautiche e Affini) e il Senatore Raffaele Ranucci, Presidente della Commissione Parlamentare per la Riforma del Codice della Nautica. La situazione delineata è drammatica se è vero, come è vero, che negli ultimi 10 anni dopo una crescita costante del settore, dal 2008 la crisi ha portato a un dimezzamento dei fatturati sia per la cantieristica sia per l’uso turistico. “Cosa fare?” Era il quesito avanzato. Neglia e Ranucci hanno evidenziato i provvedimenti che si stanno portando avanti, fra cui gli strumenti finanziari semplificati, la conquista del “noleggio occasionale”, e l’affondamento del disegno di legge che voleva istituire il patentino per i natanti sotto i 40cc e per le derive (e dunque anche quelle olimpiche). A seguire, fondamentale, la modifica del Codice della Nautica, la creazione di un registro telematico per riconoscere immediatamente le barche dalla lettura della targa senza fermare di continuo le imbarcazioni e un incontro col Presidente del Consiglio Matteo Renzi per normalizzare il sostegno al settore.
LE DICHIARAZIONI
Carlo Croce, presidente della FIV: «L’Italia ha una squadra olimpica formata da giovanissimi. Conquistare una medaglia a Rio 2016 sarà molto difficile, ma con questo gruppo possiamo puntare fortemente all’edizione a cinque cerchi di Tokio 2020. Stiamo investendo molte risorse sui nostri ragazzi con un impegno economico notevole che è stato apprezzato dal CONI. Da lunedì sarà aperto il trust “amici della vela italiana”, un sistema di “cassa comune” di ispirazione anglosassone che servirà per raccogliere fondi destinati esclusivamente alla Squadra Olimpica e alla Squadra Giovanile: massima trasparenza per il massimo risultato».
Lanfranco Cirillo: «Sono un armatore che ha corso per anni sui “barconi”, scoprendo tardi le classi olimpiche. Invito gli altri armatori a sostenere i giovani, la Federvela può portare avanti 2 o 3 giovani per classe, ma con l’aiuto della nostra categoria questo numero potrebbe salire. Ci sono ragazzi talentuosi che non hanno i mezzi per salire a livelli più alti: dobbiamo sostenerli, regalandgli una vela, dandogli una imbarcazione. Invito tutti i miei colleghi armatori a regalare una vela ai giovani!».
Mario Caponnetto: «Ho sempre creduto nella rimonta che ci ha permesso di vincere la America’s Cup. È stata premiata la tenacia del team. I neozelandesi? A livello progettuale hanno ci hanno “imitato” tanto, ma non sono riusciti a riprodurre la nostra aerodinamica. Progettare una “Coppa America” non è facile perché, a seconda delle edizioni, cambiamo le imbarcazioni. Per il nostro lavoro è fondamentale anche conoscere il tipo di regata che verrà corsa, avere esperienza anche in questo settore».
Simone Ferrarese: «Vincere la Congressional Cup-match race è stato un risultato incredibile, anche perché arrivato in una sfida con Ed Baird, trionfatore nell’America’s Cup 2007 con Alinghi. In questo percorso mi hanno aiutato moltissimo i miei genitori, entrambi velisti ed esperti di match race, che facendomi da “sparring partner” hanno dato una spinta alla mia crescita sportiva».
Lorenzo Bodini, rappresentante del team di B2: «La nostra imbarcazione è stata pensata per le TP Series, non per le regate d’altura. Per questo motivo il successo nella Middle Sea Race è ancora più significativo».