Convegno di Cultura Marinaresca: incontro su “Scilla e Cariddi, le verità del mito” a Villa San Giovanni

Il Convegno di Cultura Marinaresca prosegue la sua rotta, arricchendo il proprio uditorio con iscrizioni tra gli studenti villesi ed addirittura dall’istituto nautico di Messina.  Ospite al Museo dello Stretto, in questo nuovo incontro del Circolo Nautico Sopo, Angelo Vazzana, il direttore del Museo di Biologia e Paleontologia di Reggio.

“Lo Stretto è al centro di tutte le leggende su mostri e creature mitiche dei popoli mediterranei, molte delle quali basate su realtà interpretate secondo le conoscenze del tempo – spiega Angelo Vazzana – Ci sono delle verità dietro ai miti di sirene, draghi e l’arcano delle terribili Scilla e Cariddi. Mentre di quest’ultima l’interpretazione è semplice, chiara mistificazione dei vortici dello Stretto, Scilla ha rappresentato, sino ad oggi, un enigma irrisolvibile per millenni. Un mostro a sei colli, ciascuno con tre file di denti ed il latrato da cane.

Si tratta di una conformazione rocciosa, oggi scomparsa, che si trovava ai piedi della rocca di Scilla. Le testimonianze sono nelle litografie del 1775 che ritraggono quel tratto di costa con sei scogli circondati da una serie di rocce minori, disposte su tre file. Nelle litografie successive questa formazione rocciosa non c’è più, a causa del grande sisma del 1783, che generò un maremoto di tal intensità da insabbiare la scogliera e consegnare per sempre il mostro di Scilla alla custodia degli abissi”.

Una nutrita letteratura, iniziata con i poemi omerici sino a giungere agli scrittori contemporanei, ha tramandato nell’immaginario comune la magia della natura nascosta nel cuore dello Stretto.

“L’esistenza di una spiaggia degli abissi nella Costa Viola è stata una delle scoperte più interessati emerse dall’incontro – commenta , presidente del CNS reggino – Si tratta di una piccola area tra Cannitello e Punta Pezzo, dove le correnti sottomarine portano alla luce la fauna abissale dello Stretto, mostrando la ricca biodiversità del nostro mare. Si tratta di un qualcosa di unico al mondo, un laboratorio oceanografico da non perdere e che attende solo di essere scoperto, conosciuto e valorizzato”.

L’appuntamento si rinnova sempre a mercoledì, con l’incontro su “L’Odissea  nello Stretto”, a cura di Franco Mosino, noto filologo reggino giunto alla candidatura per il Premio Nobel alla Letteratura, grazie alle sue tesi sugli acrostici contenuti nell’Iliade e nell’Odissea.

 

Francesco Ventura