Poche parole e chiari proponimenti hanno colorato il primo incontro con la stampa da parte del Commissario straordinario del porto di Napoli, Ammiraglio Felicio Angrisano. Prima di tutto ha comunicato l’istituzione di una commissione (formata da dirigenti dell’Autorità portuale ed ufficiali dell’Autorità marittima) per verificare sulle concessioni che operano nel porto napoletano (ci si riferisce ai piani d’impresa che giustificano le concessioni marittime demaniali) e alcuni risultati si aspettano fra quarantacinque giorni; il commissario Angrisano si avvarrà della collaborazione dell’ammiraglio Antonio Basile, direttore marittimo della Campania.
Durante l’incontro con i giornalisti, l’ammiraglio Angrisano ha sottolineato i punti fondamentali della sua azione prossima e del suo mandato dei 90 giorni: Piano regolatore portuale con l’azione più incisiva che riguarda lo spostamento all’esterno del porto dei depositi petroliferi, visti i pareri positivi del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e dell’Autorità Marittima; poi dei 12 interventi che riguardano il Grande Progetto si parte con quelli già definiti per cui si hanno finanziamenti certi, e dagli escavi, mentre per quelli finanziati dalla UE, l’Autorità portuale si farà carico della progettualità esecutiva delle opere.
“Tempi certi, affidabilità e sicurezza – ha detto l’ammiraglio Angrisano -. Questa è la ricetta per vincere le sfide e su questo terreno lavorerò per questi tre mesi, anche per preparare il terreno al mio successore. Chi investe sul porto ha bisogno di avere interlocutori affidabili che danno risposte certe in tempi brevi, Così si misura l’efficienza e su questo terreno ci dobbiamo confrontare badando sempre e comunque al rispetto delle leggi e dei regolamenti. Auspico un confronto sereno anche con gli imprenditori portuali; è chiaro fin da adesso che, se veramente vogliamo portare avanti il rilancio del porto, qualcuno dovrà fare un passo indietro sapendo che quel passo arrecherà di benefici all’intero comparto dell’economia portuale.
Su questo fronte mi aspetto la piena collaborazione del Comitato Portuale: i componenti devono dimenticare che conoscono approfonditamente le questioni e devono aiutarci ad individuare le giuste soluzioni”. Un incontro che è parso cordiale e per altri versi un Pot carico di una filosofia pragmatica di governance del porto di Napoli. Poi, per concludere, ha riferito quello che ha detto al Ministro Lupi nel prendere l’incarico e cioè che ci tiene a concludere il mandato di Comandante Generale delle Capitanerie, che scade a fine novembre 2015 e non tifa per i doppi incarichi.