MACRO-AREA COSTIERA: PER NICASTRO “RISORSE UMANE E TECNOLOGICHE PER LA TUTELA”

“Il tema di una ‘macro-area della costa’, di una attività istituzionalizzata di interazione tra le amministrazioni delle zone costiere del che devono fronteggiare le medesime problematiche in termini di erosione e ingressione marina è molto sentito dai territori, dove spesso la percezione delle istituzioni, soprattutto quelle internazionali, è di distanza rispetto alle necessità locali.

Partire dall’Adriatico è particolarmente significativo perché proprio su questo mare, negli ultimi mesi e su iniziativa proprio della nostra regione attraverso il Presidente del Consiglio, si è aperto un esempio di quanto necessaria sia una visione di insieme sui temi che riguardano le nostre coste. In quel momento la Puglia era chiamata ad esprimere il proprio parere sulle procedure nazionali di autorizzazione ambientale relative ai permessi di ricerca di idrocarburi: una vicenda in cui più volte abbiamo usato toni forti definendo l’aggressione del nostro mare da parte delle multinazionali del petrolio come una sorta di embargo delle nostre coste”.

Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della ha portato il proprio saluto al WorkShop Locale del Progetto SHAPE presso la Mediateca Regionale in occasione della cerimonia per la sottoscrizione della Carta di Bologna.

“La protezione e lo sviluppo sostenibile delle zone costiere del Mediterraneo è un obiettivo ambizioso che, tuttavia, non possiamo non fissarci. Nel corso degli anni la sensibilità verso i temi dell’ambiente si sono modificate nella direzione di una sempre maggiore tutela dei beni e delle risorse naturali: in questo climax ambientale ascendente – prosegue – è prioritario attenzionare quelle realtà che, come nel caso della Puglia, costituiscono un patrimonio non solo naturale ma anche economico e di sviluppo, da immaginare, quest’ultimo, nella direzione della sostenibilità.

Tanto più che investire risorse economiche, come prevede la Carta di Bologna, ma soprattutto umane ci permette di approfondire i dati di scienza sulla base dei quali effettuare le scelte di politica ambientale che sono, tra tutte quelle che l’amministrazione attiva può intraprendere, quelle con effetti a più lungo raggio”.