Ecco l’ultimo aggiornamento sulla Mini Transat pubblicato ieri, domenica 17 novembre, sul sito ufficiale della classe italiana Mini 650. Ulteriori informazioniall’indirizzo www.classemini.it/portale/
Dopo i primi 4 giorni a canna morta, i 64 Mini 6.50 rimasti in gara (41 Serie e 23 Proto) affrontano in queste ore l’arcipelago delle Canarie, con il cancello di Arrecife (Lanzarote) da passare obbligatoriamente prima di lasciare a dritta l’isola di La Palma. Come previsto sin dalla partenza da Sada, i Mini che lo desiderano possono fare un pit-stop per riparare piccole e grandi “bue” (di minimo 12 ore e massimo 72) nel porto spagnolo ancora parato a festa per accogliere la flotta, nonostante l’annullamento della prima tappa. E se per ora (20h00) solo i due Proto di Nicolas Boidevezi e Julien Pulve e il Serie di Renaud Mary hanno scelto di fermarsi, altri Mini hanno già comunicato all’organizzazione di voler anch’essi fare scalo per riparare, fra cui David Genest, Raphaëla Le Gouvello, Yoann Tricault e Erwan Pellen.
Gli italiani che stanno negoziando in queste ore l’entrata nell’arcipelago, non ci risulta abbiano quest’intenzione. Fermarsi, anche solo per qualche ora, è una scelta non solo tecnica, a volte inevitabile, ma anche psicologica. Le sirene della terraferma ce la metteranno tutta ad attirare i marinai, ma penso che mantenere il ritmo dell’oceano che si è creato in questi quattro giorni, sia molto importante, anche e soprattutto per l’approccio al Grande Salto verso la Guadalupe. Il corpo e la mente hanno iniziato ad abituarsi alla cadenza disordinata ma naturale, imposta dal vento e dal mare e spezzarla può essere deleterio. Ciò detto, ovviamente solo i ministi sentono e sanno ciò che è giusto, per loro e per la loro barca.
Se per i primi della flotta il cancello di Arrecife è già nella scia e il prossimo passo è scegliere la strategia vincente per uscire dall’arcipelago spagnolo, per i chiudifila mancano ancora più di 300 e passa miglia per scorgere le luci di Lanzarote.
Le opzioni che si delineano per il Grande Salto sono sostanzialmente due: puntare decisi a Sud per sperare di agganciare un aliseo più stabilito e potente, oppure fare lo slalom fra le Canarie, mantenendosi quanto più vicino possibile alla rotta ortodromica. Per costruire la loro strategia i Ministi hanno pochi elementi: l’esperienza di altre regate con questo percorso, i bollettini meteo diramati dalla direzione di corsa via SSB e l’osservazione di quanto li circonda. Il tutto condito da un pizzico di intuizione e spontaneità.
Per ora Giancarlo Pedote (Prysmian) è l’unico ad aver scelto l’opzione decisa a Sud, mentre gli altri due Proto di Bertrand Delesne e Benoit Marie si sono “allineati” sull’ortodromica. Fra i Serie, al rilevamento delle 8 sembra che i primi due, Aymeric Belloir e Simon Kostner, seguano le orme dei loro connazionali, mentre Justine Mettraux da l’impressione di tenere una coraggiosa rotta a Sud.
Gli altri italiani si avvicinano veloci a Lanzarote: Alberto Bona (Onlinesim.it) sta tenendo medie altissime, 9.5 nodi contro i 7.9 e 8.5 dei suoi più diretti avversari, ed è in nona posizione a sole due miglia dal settimo e a una cinquantina dall’isola spagnola. Lui e Michele Zambelli (Fontanot), che nel pomeriggio ha sgranocchiato un’altra posizione ed è 11mo a più di 9 nodi, dovrebbero scapolare l’isola spagnola fra stanotte e domani all’alba, Eolo permettendo.
Andrea Iacopini (Umpa Lumpa) tiene una rotta decisa per 196° e viaggia in 22esima posizione a 7.8 nodi, Federico Fornaro, 33mo, dal tracking sembra stia andando a cercare un po’ più vento a Ovest, mentre Federico Cuciuc (Your Sail), subito dietro di lui in classifica, sta riavvicinandosi alla flotta dopo l’allontanamento di ieri, forse dovuto a un problema tecnico.
(Francesca Pradelli)