Le grandi navi potranno attraccare nel bacino San Marco fino a novembre 2014: ancora un anno e davanti a Palazzo Ducale e lungo il canale della Giudecca non sfileranno più le navi da crociera sopra le 96mila tonnellate cariche di turisti.
La scadenza, unita a una serie di misure tese a mitigare fin dai prossimi mesi i transiti lungo il canale e all’individuazione di una nuova via di accesso dal porto alla Marittima, è stata decisa nel corso di una riunione a Palazzo Chigi, presieduta dal presidente del Consiglio Enrico Letta, alla quale hanno preso parte i ministri delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, dell’Ambiente, Andrea Orlando, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa.
L’incontro, fissato in un primo tempo un mese fa e poi rinviato per l’allora rischio di una crisi politica, ha così posto le linee di attuazione al decreto Clini-Passera, che dava indicazione sul divieto di transito delle grandi navi in bacino San Marco.
Sul piano operativo, in attesa di procedere alla realizzazione della nuova via di accesso allo scalo della marittima, attraverso il canale Contorta-Sant’Angelo, nel corso dell’incontro sono stati fissati i paletti per decongestionare il canale della Giudecca. Dal primo gennaio prossimo, divieto di passaggio per i traghetti, che si tradurrà in un calo del 25% dei transiti di navi i bacino e una riduzione del 50% delle emissioni inquinanti. Sempre dal primo gennaio 2014, dovrà essere ridotto fino al 20%, fissando come parametro il 2012, il numero di navi da crociera sopra le 40mila tonnellate che potranno passare per il canale della Giudecca. Poi, a novembre 2014, lo stop definitivo al transito dei ‘grattacieli’ del mare, quelli sopra le 96mila tonnellate lorde.
Aspetto non secondario previsto da quanto deciso oggi il fatto che dovrà essere assicurata una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non più di 5 navi da crociera sopra le 40mila tonnellate) e una concentrazione delle partenze e arrivi all’alba o al tramonto. Sul piano prettamente tecnico-ambientale, come si evince da una nota diffusa a fine lavori, si è parlato della possibile considerazione di soluzioni alternative, compresa quella di un altro canale, il ‘Vittorio Emanuele’, e del fatto che si deve promuovere una revisione del Piano regolatore Portuale. Questo, con l’obiettivo, tra l’altro, di definire e realizzare a Marghera siti alternativi rispetto all’attuale terminal crocieristico.
All’uscita dalla riunione, il governatore veneto Luca Zaia ha parlato di “soluzioni che io reputo assolutamente ottimali”, il sindaco Giorgio Orsoni ha indicato: “finalmente un primo stop al gigantismo in laguna” non nascondendo le sue perplessità alla realizzazione del canale Contorta-Sant’Angelo. Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale, di una “ottima giornata per Venezia e il suo porto”. Da Venezia, il comitato No Grandi Navi ha espresso una valutazione molto critica indicando che la “battaglia continua”.