A proposito di “alleance” fra armatori, la P3, ultima nata tra Maersk Line, MSC e CMA CGM, è stata presentata l’altro giorno per il protocollo operativo, approvazione scontata, alla Federal Maritime Commission degli Stati Uniti. Ultimamente ne abbiamo parlato, poiché durante la 19a Conferenza della European Maritime Law Organisation (EMLO), della scorsa settimana svoltasi a Londra, la segreteria generale aveva sollevato dei “dubbi” invitando i membri della P3 a rivedere questa nuova “conference” sotto il profilo della legalità per evitare conflitti d’interessi in ambiti europei.
In base all’accordo proposto, i tre membri dell’alleanza P3 sarebbero in grado di valutare, proporre, discutere e concordare le dimensioni e il numero di navi da distribuire sulle rotte commerciali dei traffici del transatlantico e del transpacific.
Infatti, la “conference” P3 consiste in una flotta di 255 navi portacontainer per una capacità di stiva pari a 2,6 milioni di teu ed interessa cinque traffic liners (Asia-Nord Europa/Asia-Mediterraneo/Mar Nero/Asia-USA west coast/Asia-USA east coast). L’Italia, da parte sua, vedrà interessati i porti di Gioia Tauro- Genova-La Spezia-Trieste-Napoli. Questa nuova alleanza, proprio perché gode dell’immunità antitrust concessa da altre giurisdizioni (Singapore e Stati Uniti) che accettano il cartello, è stata presentata alla Federal Maritime Commission. Inizialmente, per la sottoscrizione del protocollo operativo. I tre vettori dovrebbero operare con 130 navi, comprese tra 4.000 teu e 12.250 teu, impegnate su rotte commerciali del traffico tra Asia-Europa. Tuttavia, i tre vettori, nel presentare l’alleanza alla FMC, hanno sottolineato che sarebbero autorizzati ad operare fino a 180 navi, ciascuno con una capacità di stiva fino a 19.200 teu.
Si prevede, inoltre, di operare in compensazione durante le stagioni più povere di domanda di trasporto come quelle di Natale, Pasqua, Capodanno cinese, Maggio cinese e nei giorni festivi di ottobre bank holiday. Ed ancora, ogni vettore può proporre modifiche alla sua allocazione su qualsiasi servizio per mezzo di uno scambio di slot; purché questo non comporti una revisione di assegnazione della capacità di stiva delle parti su prestabilite rotte commerciali.