Tp52 Aniene: vento ballerino e nuovo regolamento penalizzano la barca del Team Aniene

Si chiude per il Tp52 Aniene il Campionato Assoluto Italiano Vela d’Altura a , caratterizzato dal caldo torrido, vento leggero e qualche dubbio sulla gestione generale. Un’imbarcazione sempre leader nei precedenti eventi d’un tratto risulta non essere più all’altezza, sarà così?

L’ultima regata di questi Campionati Italiani Vela d’Altura si chiude con l’ennesima soffocante morsa di caldo umido e poco vento. Tutti con la mente verso altri lidi, a parte quelli che ancora pensano al podio. Giusto il tempo per una prova, di meglio non si potrebbe fare e poi via con le premiazioni, la grande sorpresa di questi campionati.

Con vento di 8 nodi in aumento, il Tp52 Aniene, timonato da Simone Spangaro, mette la prua all’altezza del pin e inizia la sua regata. E’ un copione già visto, battaglia con , alla boa di bolina sono pochi i metri di vantaggio dei campioni del mondo in carica. Il vento aumento e questo come gli altri giorni favorisce i piccoli. La manche va ai cechi di Three Sisters, mentre la vittoria finale del campionato va ad Athiris & C.

Vento ballerino e nuovo regolamento, penalizzano la barca del Team Aniene – sono le parole di Alessandro , Skipper e Resp. Sez. Vela d’Altura del – avevamo visto già nelle regate precedenti che la modifica al VPP 2013 era particolarmente sfavorevole alle barche da regata più grandi come il Tp52 e molto favorevole ad altre barche, quasi a dimostrare che gli armatori di barche da crociera-regata di penultima progettazione non sono ancora da mandare in soffitta, come avevamo già visto che l’aumento costante del vento durante una regata penalizzava i primi arrivati.

La combinazione di questi due fattori (uno voluto e l’altro naturale) ha bruciato quei 2/3 minuti di tempo compensato dentro i quali competono i primi dieci. Ma se vogliamo proprio dirla tutta non sembra affatto possibile che alcune regate perfette dal punto di vista tattico e di conduzione, come quella di ieri, diano risultati così contrastanti. I due Tp52 in gara, cosi performanti e con equipaggi di altissimo livello sono quasi sempre arrivati, in tempo compensato, dietro barche più piccole e meno veloci . Il percorso costruito per i calcoli sembra non tenessero alcun conto della differenza degli angoli al vento che si modificavano con i salti di vento. Ad ogni modo abbiamo condotto queste regate col massimo impegno e con pochissimi errori tattici e ci rimettiamo sportivamente al verdetto del Comitato nella speranza che ognuno di noi rifletterà sulle conseguenze di questo regolamento 2013.

Questo campionato non ci soddisfa per innumerevoli aspetti che non sono certamente legati alla barca, ai ragazzi che hanno dato sempre il massimo e che voglio ringraziare per il loro impegno – sono le parole di un visibilmente deluso Giorgio Martin, armatore del Tp52 Aniene – il Comitato non è stato sicuramente all’altezza mettendo in acqua delle perfomances dilettantistiche, dall’uso improprio dei rilevatori di posizione (nelle prime due prove del campionato il gps era tarato su miglia terrestri) alla reattività sul campo di regata in fase con i cambi di direzione del vento.

Le classifiche dei primi due giorni sono state riviste più e più volte, addirittura il nostro timing della prima prova è stata rivisto con un errore di circa due minuti sulla linea di arrivo. I controlli di stazza, anche dal punto di vista meramente del controllo, sono stati “chiamati” ed eseguiti seguendo una logica che non ha brillato per trasparenza. Del resto è sotto gli occhi di tutti che non è possibile vedere la barca due volte campione in carica, vice campione del mondo e la stessa detentrice del titolo iridato, battute da dei 40.7 di vecchia concezione, vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

Ora dobbiamo azzerare questa delusione e concentrarci sulla Fastnet Race, manifestazione che vedrà per la prima volta, alla regata Offshore più famosa e difficile al mondo, un’imbarcazione con il guidone del Circolo Canottieri Aniene. Affronteremo l’evento con un gruppo di grandi velisti, Barcolani Doc, come Lorenzo Bressani e Stefano Spangaro: con loro anche un pezzo di Barcolana, che quest’anno è giunta alla sua 45 edizione.