A poche ore dall’inizio della Louis Vuitton cup di vela, la competizione fra gli sfidanti del ‘defender’ dell’America’s cup di vela, Bmw Oracle racing potrebbe saltare. Prima regata valida per il Round Robin dovrebbe essere fra Luna Rossa e i ‘kiwi’ di Emirates team New Zealand. Il condizionale mai come questa volta è d’obbligo, dopo le polemiche, i reclami e le controversie sollevate nei giorni scorsi dal team italiano che, i bene informati, definiscono una ‘testa di ponte’ dei neozelandesi, dai quali ad Auckland hanno imparato (o cercato di farlo) pregi, difetti e segreti degli Ac72, i mostruosi catamarani utilizzati per le regate nella baia di San Francisco.
Gli schieramenti, ormai, sono legittimati dalle strategie: da una parte Oracle e Artemis, dall’altra Luna Rossa e i ‘kiwi’, inviperiti di fronte alle modifiche regolamentari (ben 37) introdotte dal direttore di regata, Iain Murray. Di certo c’é che domani, alle 21,15 (le 12,15 locali), Luna Rossa non sarà in acqua. La crisi nei rapporti diplomatici è palpabile e imbarazzante. Un esempio? Nel party d’apertura della Vuitton, organizzato dalla prestigiosa ‘maison francaise’, e che abitualmente apre le danze (in senso agonistico), nessun rappresentante di Luna Rossa era presente.
Un segnale chiaro agli organizzatori e alla giuria, nell’attesa che lunedì venga discusso il ricorso contro le modifiche regolamentari che, nel nome della sicurezza, penalizzerebbe gli sfidanti (almeno due su tre) e rilancerebbe le quotazioni di Oracle, attualmente in difficoltà nella gestione sportiva del catamarano-monstre. In ogni caso, se domani Luna Rossa non si presenterà alla regata d’apertura della Vuitton – come annunciato dallo skipper Max Sirena e deciso dal patron Patrizio Bertelli – New Zealand conquisterà il primo punto della serie. Luna Rossa, in caso di mancato accoglimento del ricorso, si rivolgerà al Tribunale di New York e la telenovela continuerà.