Ha avuto inizio, questa mattina a Londra, un importante simposio sulla sicurezza marittima, forse il più decisivo di questi ultimi anni. L’International Maritime Organization (IMO) lo considera di ampio respiro per la sicurezza delle navi del futuro, compreso il futuro della sicurezza marittima. Saranno sei le “sessioni” di studio impegnate a trattare tutti gli argomenti che riguardano la sicurezza della vita umana in mare, della nave, del carico e dell’ambiente marino.
Il simposio che ha carattere mondiale prevede tutte le questioni riguardanti l’impatto futuro sulla sicurezza delle navi ed in particolare: la Sessione 1 tratterà la nave con tutta la sua filiera, dal design, progettazione e costruzione; la Sessione 2 esaminerà le strategie del processo del trasporto marittimo per soddisfare i bisogni della società moderna in chiave economico-marittima. La Sessione 3 sarà impegnata nell’esame delle tendenze economiche, ambientali future relative alla progettazione delle navi; mentre la Sessione 4, valutando il rischio nautico, discuterà sulla disponibilità e la necessità di metodologie di raccolta dati e relative analisi per fornire su base scientifica una migliore qualità del lavoro marittimo in tutto il suo spettro delle prestazioni, compresa l’alta tecnologia di automazione navale raggiunta.
Infatti, la Sessione 5 tratterà l’elemento umano e le relazioni “uomo-macchina” compresi i linguaggi; in questa sessione si cercherà di individuare il modo migliore per rafforzare una cultura della sicurezza oltre il semplice rispetto delle norme di legge sulla base solo di esempi teorici e pratici. Infine, la Sessione 6 è tutta impegnata per declinare una necessità di un cambiamento: esaminerà se l’attuale quadro normativo sulla sicurezza internazionale è capace di rispondere efficacemente alle sfide future e individuare le azioni necessarie per rispondere a tali sfide con successo. Siamo vicini ad una nuova Convenzione SOLAS?