La Concordia sara’ raddrizzata tra agosto e settembre. Lo ha detto uno dei responsabili del progetto di rimozione del relitto dall’isola del Giglio, Franco Porcellacchia, vice presidente Carnival Corporate Refit, in un incontro a Genova organizzato dal Propeller Club e dedicato proprio all’illustrazione del complesso progetto di rimozione della nave.
Porcellacchia, uno degli ingegneri che ha messo a punto l’opera ingegneristica di recupero, ha spiegato che al Giglio lavorano a tempo pieno al progetto circa 500 persone, sette giorni su sette, 24 ore su 24. ”Siamo in fase ultimativa della realizzazione del falso fondale su cui la nave dovra’ poggiare una volta raddrizzata – ha detto -. Il lavoro di trivellazione dei fondali per impiantare i pali necessari a sorreggere le piattaforme su cui poggera’ la nave hanno richiesto piu’ tempo del previsto. E le condizioni meteo non hanno agevolato”.
Dall’inizio dell’anno ad oggi si sono persi almeno 40 giorni per il maltempo. Ma in condizioni di mare agitato e’ impossibile per ingegneri, tecnici e personale vario operare intorno al relitto. ”Sono necessarie 6 piattaforme per realizzare il finto fondale. Che e’ in corso di realizzazione. Le piattaforme saranno riempite con 11mila metri cubi di sacchi di cemento. In piu’ stiamo realizzando con Fincantieri i 30 cassoni necessari per consentire il galleggiamento della Concordia una volta che sara’ raddrizzata”.
Fino ad oggi sui fondali del Giglio sono stati praticati 21 fori nella roccia, del diametro di due metri l’uno, ad una profondita’ di 11 metri. Ma il fondo e’ variabile: in alcuni punti c’e’ roccia viva (”un granito durissimo per il quale e’ stato necessario adattare una trivella apposita”), in altri la roccia e’ coperta da una notevole coltre di sabbia. ”Lavorare in quelle condizioni e’ difficilissimo” ha sottolineato Porcellacchia, il quale tuttavia si e’ detto ottimista sulla riuscita del progetto. ”Abbiamo calcolato che la nave, una volta girata, peschera’ 18 metri e pesera’ non meno di 45 mila tonnellate”. Per questo gli ingegneri hanno messo a punto per raddrizzarla un sistema capace di ”7mila tonnellate di tiro”.
”Sara’ come se la nave poggiasse su un suo ginocchio: per rimettersi in piedi dovra’ ruotare leggermente sia su se stessa, sia di prua ”. Resteranno poi da prendere molte altre decisioni, prima fra tutte il ‘dove’ portarla (Piombino? Civitavecchia? Genova? Taranto?). Una volta che la Concordia sara’ ben agganciata al suo ‘salvagente’ formato da qualcosa come 30 cassoni galleggianti, 15 per lato, a quel punto ”non sara’ piu’ un problema” dal punto di vista ingegneristico. ”Il piu’ e’ girarla” ha concluso Porcellacchia. ”Contiamo di farlo tra agosto e settembre”.