Il capogruppo del Pd della Regione Puglia, Giuseppe Romano, ha inviato la seguente nota sullo scalo di Brindisi. “Molti operatori portuali brindisini, agenti marittimi, spedizionieri, imprese, lavoratori, da tempo esprimono forti preoccupazioni legate all’assenza di politiche di rilancio del traffico merci e del traffico passeggeri da parte dell’Autorità Portuale di Brindisi. Al netto dell’indiscutibile influenza della crisi globale che ha interessato e continua ad interessare particolarmente il trasporto marittimo, a Brindisi gli operatori denunciano la carenza di politiche incentivanti per i servizi , la mancanza di ascolto da parte dell’ente delle istanze che provengono dal mondo del lavoro portuale, le conflittualità presenti, la perdita di occasioni (come quella del finanziamento di oltre 40 milioni di euro per i nuovi accosti destinati a navi ro-ro e traghetti di S.Apollinare), gli sprechi in spese per progetti irrealizzabili perché riguardanti opere non previste nel Piano regolatore del porto.
E ancora, la mancanza di notizie circa l’avvio della progettazione del nuovo Piano regolatore portuale (quello vigente risale al 1975), il contrasto tra alcuni dei pochi indirizzi espressi dall’Autorità portuale e il Documento preliminare al Piano urbanistico generale della città. Senza contare la preoccupazioni per le indagini in atto da parte della magistratura circa l’affidamento in gestione di un terminal crociere a Costa Morena Est e l’appalto per il nuovo terminal passeggeri a Punta delle Terrare, pur nella doverosa attesa degli esiti, e l’incertezza dovuta ad una gestione sub judice che permane ormai da dieci mesi.
L’attuale presidente, il cittadino ellenico prof. Hercules Haralambides, la cui elezione fu dichiarata lo scorso anni illegittima dal Tar di Lecce, e il quale ha ripreso qualche tempo fa il suo posto in virtù di una sospensiva concessa dal Consiglio di Stato, in attesa di un parere dell’Alta Corte di Giustizia europea, ha espresso il proposito di designare il nuovo segretario generale pur nella provvisorietà del proprio incarico, e dopo aver ricevuto varie candidature non ha ancora convocato il Comitato portuale per pervenire ad un confronto e ad una decisione nel merito, mentre permane un problema di trasparenza di alcuni atti malgrado le prescrizioni derivanti dalle normative vigenti.
Tutto ciò è sostanzialmente incompatibile con il progetto della Regione Puglia di collaudare e rendere operativo un sistema di sinergie tra le tre Autorità Portuali del Levante, di Taranto e Brindisi, che deve andare ben oltre le dichiarazioni di intenti e la sincronizzazione dei rispettivi piani pluriennali. Occorre una regia del sistema portuale che produca una strategia condivisa non solo nei metodi ma anche nelle scelte, e che faccia realmente della Puglia un hub tra il nostro Paese, il Mediterraneo Orientale, l’area balcanica e una parte dell’Africa Settentrionale come l’Egitto e la Libia.
In qualità di capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Regionale, pugliese, chiederò al presidente della giunta Nichi Vendola e all’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini, un intervento sulla situazione del porto di Brindisi, che nell’ottica dello sviluppo del sistema regionale rischia di diventare con i suoi problemi un elemento frenante, ma che parimenti rappresenta un problema prioritario per l’economia della città e per il successo dei nuovi indirizzi urbanistici, e che attualmente conta solo sull’attività di un grande operatore come Grimaldi sia per il collegamento con la Grecia che per il traffico ro-ro, mentre sono passati da due ad uno gli operatori per la rotta con Valona”.