Il Consiglio dei Ministri di ieri ha fissato i parametri per la rottamazione della nave Costa Concordia; “il relitto è un rifiuto che, secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali, non può essere “portato a spasso” nel Mediterraneo, ma deve essere recapitato nel sito più vicino per essere bonificato e smaltito” ha tuonato il Ministro Clini e per decreto sarà Piombino, salvo modifiche all’ultimo momento; tale provvedimento d’urgenza del ministro dell’Ambiente mette a tacere ogni polemica sul porto che si dovrà occupare della “smaltita” della nave da crociera naufragata all’isola del Giglio nel gennaio 2012.
Candidati erano il porto toscano di Piombino (Livorno) su cui il Consiglio dei Ministri l’8 marzo scorso aveva già dato il via libera a una specifica delibera, e il porto laziale di Civitavecchia su cui invece era favorevole la Protezione Civile. Il Ministro Clini, candidando il porto di Piombino, dopo il via libera del dicastero dello Sviluppo Economico, ha illustrato la sua proposta che non riguarda solo la demolizione della Concordia nel rispetto dei regolamenti comunitari e delle tutele ambientali, ma punta anche al risanamento dell’intera area industriale di Piombino, avendola dichiarata nel giugno 2012 area in situazione di crisi aziendale complessa; sotto questa denominazione sarà possibile adottare specifici progetti di riqualificazione e di crescita, per attrarre nuovi investimenti, salvaguardando i livelli occupazionali di un territorio in crisi.
Sostanzialmente, Clini trasforma la “rottamazione” della Concordia in un processo di sviluppo di opere infrastrutturali, complementari alla bonifica, portando l’area portuale ed industriale di Piombino a livelli operativi per una competitività più ampia ed europea. Il costo di tale progetto è stimato in circa 73 milioni di euro, in parte già stanziati con delibera Cipe del 2006 (20 milioni), dalla Regione Toscana ( 6,9 milioni), dal Ministero Ambiente (5 milioni di euro), più 10,8 relativi a fondi stanziati per le bonifiche dei siti inquinati; mentre 25 milioni a carico del Comune di Piombino per l’accordo di programma quadro sempre del 2006. Intanto, anche ieri, sono partite, all’isola del Giglio, le operazioni di posa della piattaforma subacquea che servirà a far galleggiare di nuovo la Costa Concordia; la piattaforma sottomarina pesa 1000 tonnellate, e misura 40 metri per un’altezza di 22 metri, sostenuta da cinque grossi pilastri di 2 metri di diametro fissati sul fondale granitico; l’intero basamento, con altre cinque piattaforme subacquee, dovrebbe garantire l’appoggio in sicurezza del relitto dopo la fase di rotazione in assetto verticale. Però altri porti hanno chiesto di ospitare lo scafo del transatlantico.
La Regione Campania, attraverso il suo presidente Stefano Caldoro ha inviato per iscritto al premier Mario Monti e alla Protezione Civile la sua segnalazione di disponibilità ad accogliere la Costa Concordia nei porti della Campania per incentivare nuovo lavoro ed occupazione, oltre ad evidenziare le professionalità dimostrate del porto di Napoli e di Castellammare di Stabia per i suoi cantieri.
Mentre invece il sindaco di Civitavecchia, Tidei, scrivendo al Presidente Napolitano, evidenzia il problema ambientale del trasferimento, essendo la distanza di Civitavecchia dal Giglio uguale a quella per Piombino; in più il porto laziale è gia operativo, mentre per quello toscano si dovrà tutto progettare e costruire, perché senza un bacino. Vi è stata anche la disponibilità del porto di Palermo, già manifestata dal sindaco Leoluca Orlando agli inizi di marzo. La Compagnia Costa Crociere, a cui fanno capo i costi dello smantellamento, fa sapere, tramite comunicato, che “ la decisione relativa alla scelta delle modalità di trasporto e la definizione del sito che dovrà accogliere il relitto della Concordia per le attività di smaltimento e riciclo sarà presa nel pieno rispetto delle leggi e delle norme applicabili, in stretto coordinamento con le autorità all’uopo delegate”.