Una parte dell’equipaggio dei 24 marittimi, bloccati a bordo della motonave Ionian Spirit da settembre per una serie di problemi burocratici ed economici dell’armatore greco della Agoudimos Lines, è pronta a lasciare l’imbarcazione sotto sequestro. L’altra, però, sta tentato di impedire che questo accada. Quello della nave greca ma battente bandiera delle Saint Vincent and Grenadine era un problema che, almeno giuridicamente, sembrava risolto ma dal primo pomeriggio si sono verificati disordini a bordo.
Per la sicurezza di tutti è intervenuta la Capitaneria di porto di Brindisi, dove la nave si trova ormai da oltre sei mesi bloccata nel porto interno. La questione si concentra su alcune immediate partenze. Già oggi il comandante greco e l’elettricista avevano l’autorizzazione a partire: entro la prossima settimana dovrebbero partire anche altri 11, di cui 9 egiziani e un ghanese.
Per questi cittadini extra Schengen è stata avviata una procedura speciale: la polizia di fontiera di Brindisi ha ottenuto dal Ministero dell’Interno visti di uscita senza garanzia nè pagamento, come invece avviene di solito. I biglietti sono stati acquistati grazie all’intervento del comitato Welfare del mare.
A bordo, insomma, resteranno in 11: 5 montenegrini, 3 albanesi, un serbo, un ucraino e un greco nominato custode dal tribunale, quindi destinato a restare anche in seguito. Gli “irriducibili” che non intendono lasciare la Ionian prima di aver ottenuto il denaro degli stipendi arretrati dall’armatore, ieri hanno cercato di intimorire anche gli altri.
“Stiamo monitorando la situazione con grande attenzione – ha detto in esclusiva a Il Nautilus il comandante della Capitaneria di porto Giuseppe Minotauro – e siamo anche fiduciosi che in breve l’equipaggio possa essere ridotto. Tuttavia esistono, a bordo, innegabili problemi di convivenza che talvolta sfociano in nervosismo”.
Francesca Cuomo