La nuova strategia per il rilancio della competitività dell’industria europea delle costruzioni navali, delle tecnologie marittime e dello shipping ha un nome : Leader SHIP2020 Strategy ed è stata presentata l’altro giorno da Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea e responsabile dell’imprenditoria e della politica industriale. Nel comunicato si legge che la nuova strategia è frutto di una stretta collaborazione tra tutto il cluster marittimo europeo: industria, sindacati, autorità di regioni marittime, Stati membri e Commissione europea hanno cercato di implementare dei punti di condivisione per lo sviluppo di tale settore all’insegna della sostenibilità e della equità fra gli Stati.
Tutto il comparto delle navi e dell’industria navale europea impiega oltre 500 000 persone e ha un fatturato medio annuo di circa 72 miliardi di euro, ma che deve affrontare una forte concorrenza, e, come molti altri settori, gli effetti di una crisi senza precedenti. Il comparto si riferisce all’industria navale europea ed al settore delle riparazioni navali di cui l’80% è formato da “piccola e media” imprese, con il 90% del portafoglio costituito da ordini per i mercati di esportazione. Mentre il settore della produzione di macchine marine e di attrezzatura per servizi e tecnologie marittimi (propulsione, movimentazione del carico, comunicazione, automazione, sistemi integrati) si compone di circa 7500 imprese, di cui la maggior parte anche di queste impegnate nell’esportazione.
La strategia “Leader SHIP 2020” comprende una gamma di raccomandazioni e di strumenti legislativi dell’UE per promuovere nuove abilità, competenze e qualifiche compresi anche gli strumenti di partenariato marittimo pubblico-privato per nuova ricerca marittima, le possibilità di accesso ai finanziamenti della BEI e le strategie di specializzazione smart nella politica marittima regionale. Alla riunione di presentazione di Bruxelles, il vicepresidente Tajani ha sottolineato che la nuova strategia darà un nuovo impulso allo shipping ed alla cantieristica navale, in materia di innovazione, più green, con l’uso di nuove tecnologie e soprattutto investendo in nuovi mercati emergenti, come ad esempio quello dell’energia eolica offshore. A breve e medio termine, la strategia prevede il sostegno della crescita sostenibile, posti di lavoro ad alto valore per poter affrontare le sfide sociali che l’industria delle costruzioni navali e le aziende marittime devono attualmente sopportare.
I campi delle azioni europee che la strategia propone sono quattro e riguardano a) occupazione e competenze, b) migliorare l’accesso al mercato e le condizioni eque di mercato, c) accesso ai finanziamenti, d) ricerca, sviluppo e innovazione. Nel rimandare i lettori ad uno studio più approfondito del piano strategico della UE, ci preme sottolineare alcune valutazioni. La prima è che rispetto alla strategia precedente (quella del 2003/2015), Leader SHIP 2020 coinvolge una più ampia gamma di attori: tutti i settori delle tecnologie marittime e delle associazioni industriali e sindacati, unitamente all’industria dell’energia eolica, gli armatori ed il settore del dragaggio dei porti e fiumi. Inoltre, la strategia sottolinea il problema della carenza di personale qualificato per il settore e propone un approccio sistematico a livello di Europa per mappare le competenze disponibili e di far fronte al bisogno formativo di competenze e di formazione, attraverso l’utilizzo di programmi comunitari quali il programma per il cambiamento e l’innovazione sociale 2014 – 2020.
Leader SHIP 2020 chiede inoltre che sia efficace la comunicazione di tutto il cluster marittimo utilizzando strumenti esistenti offerti dai programmi e iniziative dell’UE per promuovere una immagine attraente della carriera lavorativa nel settore delle tecnologie marittime europee. Infine, la strategia raccomanda la promozione della mobilità e l’esplorazione dei modi per armonizzare gradi e sistemi di accreditamento in Europa, per soddisfare le esigenze del mercato e migliorare l’occupabilità dei laureati.
Per quanto riguarda l’accesso al finanziamento bisogna dire che è diventato il fattore più importante nella competizione per i contratti di costruzione navale internazionale; occorre utilizzare al meglio le opportunità di finanziamento della BEI e le possibilità di ampliare le sue attività di finanziamento, soprattutto per i progetti relativi al “green transport”, le energie rinnovabili offshore, e l’adeguamento innovativo delle imprese; promuovere la possibilità di una misura potenziale di finanziamento a lungo termine delle navi da parte della Commissione europea, gli Stati membri, gli operatori finanziari e del settore delle tecnologie marittime, unitamente ad un “partenariato pubblico-privato” (blu PPP) e che non si traduca in “aiuto” di Stato.
La cantieristica navale e delle attrezzature marittime dovranno mantenere una spiccata capacità di progettare, produrre e costruire una gamma completa di navi ad alta tecnologia e delle strutture marittime in grado di soddisfare i più severi requisiti ambientali e di sicurezza; ed infine si raccomanda che occorre mettere a fuoco la ricerca marittima di propulsori navali a “zero emissioni” e navi ad alta efficienza energetica puntando l’obiettivo dello “zero incidenti tecnici” per poter aggredire le opportunità di mercato emergenti. Il comunicato del Vicepresidente Tajani conclude affermando che la strategia Leader SHIP 2020 è una risposta politica aggiornata alle sfide del settore, per favorirne il cambiamento di tutto il comparto e necessaria per contribuire a renderlo realmente competitivo e sostenibile.