Per i 26 marittimi bloccati a bordo della motonave Ionian Spirit, ormaggiata nel porto interno di Brindisi da settembre, si è conclusa oggi la prima fase giudiziaria del contenzioso con l’armatore greco che non ha ancora pagato gli stipendi. Tuttavia resta ancora il problema relativo al rimpatrio di coloro che non vivono in Paesi dell’Unione Europea. Per i nove, tra ghanesi ed egiziani, mancano i soldi pr i biglietti aerei e i visti consolari pr il rimpatrio.
L’equipaggio è bloccato a bordo della nave della Agoudimos Lines proprio per evitare che l’armatore, debitore di diverse mensilità, potesse spostare la nave: in questo caso i marittimi avrebbero perso le speranze di poter ottenere quel denaro. Oggi, nell’ultima udienza prevista, è stato chiesto ed ottenuto che nave sia messa in vendita.
A questo punto greci, albanesi e montenegrini potranno immediatamente tornare a casa. “Provvederemo a fornire loro i biglietti per rientrare al più presto dalle loro famiglie – ha assicurato Franco Aversa, agente marittimo che in questi mesi ha fornito assistenza all’equipaggio, insieme a Caritas e Croce rossa – ma per gli altri sarà necessario uno sforzo”. L’aiuto sarà richiesto alle istituzioni locali: è necessario, infatti, reperire il denaro per i biglietti aerei ma anche ottenere i visti internazionali.
“Sotto l’aspetto giudiziario – ha confermato invece l’avvocato Nicola De Giosa, che assiste alcuni del marittimi – la fase cautelare si è conclusa con il pieno riconoscimento dei loro diritti”.
Francesca Cuomo