Finalmente, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione un chiarimento: la recente riforma della Scuola secondaria superiore, con i Nautici passati nell’indirizzo dei Trasporti e Logistica, è solo un contenitore per le future professionalità; cioè si è istruiti, ma non formati professionalmente per accedere al vasto campo e complesso delle attività marittime. Una volta diplomati, bisogna affrontare le “dinamiche” di accesso (scalini con esami ministeriali) alle professioni della marina mercantile.
E’ un’ottica nuova, più ampia, sicuramente, però necessita di aggiornamento mirato dei docenti dedicati; sicuramente non basta dotare il docente di un tablet, ma aiutarlo a leggere i nuovi orizzonti in maniera “trust and sharing”. Conoscere le attività marittime e la logistica è un imperativo per un mondo che sta attraversando, oggi, non continui cambiamenti, ma il “cambiamento” epocale. Importante per un futuro costruito e ri-orientato delle città marinare è la formazione come fattore cruciale per una “sostenibilità” che non riguarda solo ed esclusivamente la difesa dell’ambiente, ma soprattutto la ricerca di equilibrio tra economia e lavoro marittimo, proprio per garantire la competitività dell’industrie legate al mare. Il sistema del processo del trasporto marittimo si sta evolvendo verso il trasporto di massa sia di merci che di persone; basti guardare al trasporto container, carichi liquidi, sistema ro-ro delle autostrade del mare e della mobilità delle persone per la continuità territoriale, come pure il sistema delle crociere di massa.
Non è più sufficiente l’istruzione e formazione per la conduzione dei mezzi di trasporto e la relativa conduzione degli apparati ed impianti di propulsione; non bastano capitani e direttori di macchina; oggi si richiedono altre conoscenze e capacità; come quelle relative alle esigenze del trasporto merci e/o persone di massa; conoscenze relative alla gestione delle piattaforme logistiche, infrastrutture portuali marittime e dei servizi marittimi portuali, e su strada, per ferrovia e infrastrutture della catena di trasporto e della logistica. Le principali esigenze di una formazione marittima integrata, oggi, non può prescindere dai seguenti filoni: delle infrastrutture portuali e di gestione; porto e città ed il relativo collegamento tra i porti e territorio; infine i porti per il trasporto merci di massa e la gestione sostenibile per quanto riguarda gli aspetti economici, finanziari, ambientali sociali e politici.
E’ chiaro che il fattore umano è di fondamentale importanza per la sicurezza e la protezione dell’ambiente. Una “nave” che si sta evolvendo verso una industria “dislocante” con una “logistica” che sappia essere efficiente/efficace in un contesto economico, ambientale, sociale e politico, richiama una formazione alta, oltre la scuola secondaria superiore. Contribuire ad una ampia formazione marittima significa contribuire alla divulgazione della cultura per il mare, non più strettamente legata alla flotta mercantile, ma all’uomo di mare.
Abele Carruezzo