Minaccia alimentare dalle crociere?

Non si vuole fare del terrorismo turistico, ma registrare alcuni fatti di cronaca marittima di quest'ultimo scorcio 2012 che destano preoccupazioni a chi è preposto alla ricerca, allo studio, ed alla realizzazione della meravigliosa vacanza che vive un passeggero di una nave da crociera. La sicurezza a bordo delle è un tema molto ampio ed articolato che riguarda ogni singolo aspetto della vita di bordo, dagli accertamenti per l'accesso in nave alla verifica delle condizioni igienico-ambientali, dall'assistenza medica garantita h24 alla corretta conservazione dell'intera catena alimentare.

A parte questo enunciato sulla “sicurezza”, stiamo registrando che i sistemi ed i metodi per la conservazione dei cibi (precotti e catena del freddo) usati a bordo delle grandi navi da crociera stanno creando un “serius- problem”. Ultimamente, una violenta gastroenterite ha colpito i passeggeri di due navi di lusso in crociera di Natale nei Caraibi: la della Compagnia anglo-americana , con 2613 persone a bordo, e la dell'americana Princess Cruises, con 4400 persone a bordo. Entrambe le due navi, visto che il numero dei contaminati superava il 2% del totale delle persone imbarcate, per il regolamento internazionale sulla sanità marittima, sono state sottoposte alle dovute procedure di decontaminazione.

Le due navi non rappresentano dei casi isolati;  a dicembre scorso era capitato alla nave Oriana della P&O in crociera nel Mar Baltico (300 passeggeri malati di gastroenterite a bordo). Gli esperti iniziano a parlare di contaminazione di un virus fecale, il “norovirus”, che si trasmette per via diretta e che trova nei sistemi di areazione e distribuzione delle navi il suo preferito  canale di propagazione; altri esperti sospettano i sistemi di congelamento dei cibi e di una “catena del freddo” non rispondente tecnicamente al bisogno di un gran numero di passeggeri. Il virus “norovirus” nel primo semestre del 2008 ha causato 42 epidemie di gastroenterite in 13 differenti navi da crociera che solcavano il Mediterraneo, comprese anche navi battenti bandiera italiana.

Sicuramente, a bordo delle navi, vi un problema di manipolazione e preparazione di alimenti che comporta una somministrazione tipica dell'attività di una impresa alimentare; il procedimento alimentare viene eseguito da personale imbarcato, ma spesso sono dipendenti di società, imprese alimentari, che fanno catering. Un'attenta preparazione di cucina passa da una selezione delle materie prime che devono rispondere a tutti i requisiti previsti ed imposti dalla certificazione ISO22000 e rispondenti ai parametri delle normative di controllo sanitarie della somministrazione e preparazione di alimenti e bevande: HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) e USPH (United States Public Health); requisiti importanti per garantire la tracciabilità di tutti gli alimenti serviti a bordo, assicurando ai passeggeri una qualità alimentare standard.

Alcuni documenti scientifici della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno identificato più di 100 epidemie associate con il trasporto marittimo negli ultimi trent'anni; la maggior parte delle epidemie di malattie gastrointestinali associate a crociere è stata messa in relazione con il consumo di acqua e cibo contaminati a bordo della nave (inadeguata disinfezione, contaminazione nei serbatoi e nei sistemi di discarica, deficienza nella manipolazione degli alimenti, preparazione dei cibi e loro cucina). La Società Italiana di Medicina del Turismo sottolinea il numero elevato di persone che si trovano  a vivere in spazi ristretti a bordo delle navi e che il passeggero (mediamente di anni tra i 40 e 50 ed un terzo supera i 60 anni) è sempre più fragile ed esposto agli sbalzi termici, alle variazioni climatiche, ai cambiamenti della dieta e nell'attività fisica ed agli aumenti di stress comparati con quelli di casa.

Ed allora, se le navi sono controllate a dovere e se la maggior parte dei passeggeri ha un target definito, è doveroso trovare la risoluzione tecnica ai sistemi di areazione degli ambienti di bordo e concepire un nuovo sistema di distribuzione dei tempi della vita di bordo riducendo lo stress climatico ed alimentare; cosi risponderemo alla “faq” di questi giorni.