“E’ evidente che le economie, soprattutto della sponda sud del Mediterraneo a seguito delle primavere arabe oggi si affaccino probabilmente con maggiore libertà anche di sviluppo e quindi noi pensiamo che, come cluster possiamo rappresentare un riferimento, un’ esperienza ed integrarci con le economie arabe”. Queste le parole di Umberto Masucci, vicepresidente della Federazione del Mare, espresse durante i lavori del Med economico finanziario mediterraneo di Milano.
Ha sottolineato, inoltre, l’importanza del “Mediterraneo” come strategia per uscire da questa crisi: un terzo del petrolio mondiale passa per questo mare e l’Italia ne rappresenta chiaramente il mercato più importante; ed ancora i trend merceologici in/export positivi, messi in evidenza da statistiche Censis, dimostrano la capacità del settore marittimo e portuale italiano per l’intera economia di tutta l’area mediterranea. Il comparto marittimo europeo vale 450 miliardi di euro e occupa cinque milioni di persone. Il peso dell’Italia – ha ripreso Masucci – in questo contesto, è pari a 39,5 miliardi di euro, una quota che vale il 2,6% del Pil e che assomma attività di navigazione, porti, logistica e servizi, costruzione di navi, yachting, turismo nautico, pesca e attività istituzionali (Marina, guardia costiera, autorità portuali, etc.).
Le esportazioni italiane per quanto riguarda il settore marittimo, ha evidenziato Masucci nel suo intervento, ammontano a 9,7 miliardi di euro, il 3,3% dell’export totale italiano e il comparto da lavoro a 213 mila persone più 265 mila nell’indotto. Il numero degli impiegati tra 1996 e 2011 è cresciuto del 60%. Da questo “forum” l’impegno dell’intero cluster marittimo italiano a rivedere programmi e strategie per una rimodulazione tutta mediterranea. Ed in questo senso, sempre al Med di Milano, è stata salutata benevolmente l’iniziativa “Esportiamo più Grecia in 50 Paesi” attraverso le 76 Camere di Commercio italiane all’esterò; cioè migliorare la competitività delle imprese elleniche e favorire gli scambi commerciali tra Grecia e Italia. Una prima presentazione ufficiale di questa iniziativa era avvenuta l’8 novembre scorso ad Atene a cura della Camera di Commercio Italo-Ellenica. Infatti, nonostante la crisi, il 2011 si è concluso con un incremento delle esportazioni greche pari al 37%, con un fatturato annuo di 22 miliardi di euro e 451 milioni mentre nei primi 6 mesi del 2012 si è registrato un ulteriore incremento del 4,3%.
In tale contesto, “tra Grecia e Italia – ha sottolineato al Med il presidente della Camera di Commercio Italo-Ellenica, Ioannis Tsamichas – in questo momento esistono rapporti di stretta collaborazione in tutti i settori. Malgrado la crisi il mercato greco assorbe oltre 4 miliardi di euro di prodotti italiani e per la prima volta in questo momento l’Italia occupa il primo posto in Grecia come Paese esportatore”. Questa iniziativa, sotto l’egida dell’ambasciata italiana ad Atene, di Unioncamere e di Assocamerestero, punta a incrementare ulteriormente gli scambi attraverso lo sviluppo di posizioni comuni, la creazione di eventi tematici promozionali mirati, la formazione specialistica del personale addetto all’import–export. Ancora una volta, si comprende che è l’economia del mare italiana che si pone come riferimento dei vari cluster marittimi del Mediterraneo.