IMU: concessioni aree portuali, si paga?

Sicuramente non tutti i titolari di concessioni demaniali di aeree portuali sono determinati a pagare l’;  ricorsi in tutta Italia già si affollano presso le Commissioni Tributarie provinciali. I ricorsi di molti titolari di concessioni portuali riguardano alcune ingiunzioni di pagamento anche per gli arretrati a partire dalla “finanziaria” del 2001. Detti ricorsi sono stati prodotti sia all’Agenzia del territorio, sia ai Comuni interessati e rivolti con azioni legali dei singoli terminalisti portuali oppure da gruppi di aziende.

La controversia, parte come abbiamo detto dal lontano 2001, e le successive circolari ministeriali non hanno dato nè chiarimenti e nè certezza sui soggetti “passivi e/o attivi” del diritto concessionario a pagare o meno. In tutta la penisola, Autorità portuali, Amministrazioni comunali e sezioni regionali dell’Agenzia del territorio si sono regolati con una difformità di giudizi e di risoluzioni che è tipica del made in italy. Ed allora: a si procede con ricorsi, in quanto si sono avuti negli anni risoluzioni a pagare in modo alternato, con l’ultima trovata della del 2010 che non si debba pagare Imu ,ex Ici; mentre per Porto Petroli si paga per le aree coperte e non si paga per quelle scoperte.

A Livorno si paga per gli immobili che presentano “autonomia funzionale e reddituale”; a Trieste molti operatori sono esenti dal pagamento Imu; a Napoli non si paga  né per le aeree coperte e nè per quelle scoperte, in quanto “bene demaniale”. Ne risulta una geografia tributaria molto variegata e differenziata nel diritto concessionario di beni demaniali; un po’ come accade per le RC auto con parametri e tariffe differenziate per un (dovuto) “federalismo” regionale studiato da tecnici ministeriali, con facoltà a sbagliare a seconda del colore politico del Governo e però ad occupare sempre quel posto.

 

Abele Carruezzo