ECDIS: una nuova navigazione

La “e- navigation” la possiamo far coincidere con l’avvento a bordo delle navi dei sistemi radio elettronici. Questi sistemi hanno permesso una certa continuità nella determinazione della posizione della nave in navigazione, aumentandone certamente la sicurezza della stessa, e prevenendo gli abbordi in mare (Radar e ). Dal punto di vista matematico, siamo passati dal concetto di “punto” in un certo istante (determinazione della posizione) ad una serie di “punti” (way-point e quindi  controllo della traiettoria). Si sono avuti tre periodi di “e-navigation”: la radio navigazione vera e propria (Decca, Loran A e C, Omega); la navigazione satellitare (Transit, Glonass o GPS e DGPS);  il terzo periodo, ancora in atto, quello della , (sistema ECDIS).

Questa nuova era della “e-navigation”, è come con ogni altro progresso che si è avuto  in navigazione con i vantaggi  propri del nuovo che portano con sé cautele e avvertimenti che devono essere considerati  e non sottovalutati, se non vogliamo assistere all’aumento di sinistri fra navi ed incagli assistiti da ECDIS, come fu per il Radar. La cautela fondamentale è di “saperi” che portano alla giusta dimensione culturale: l’eccesso di familiarità ed il modo di interfacciarsi con la tecnologia moderna non deve indurre l’ufficiale di guardia ad una piacevole certezza di avere e leggere sempre la posizione della nave; quasi un assistente della navigazione, mentre per “legge” egli è responsabile consapevole della guardia che comunque deve essere fatta con “perizia nautica”.

Quando si passò dal navigatore Decca o Loran C alla navigazione satellitare (GPS) accadde lo stesso: leggendo la posizione della nave, al ricevitore satellitare, con latitudine e longitudine anche a tre cifre decimali, non significava e non significa precisione assoluta; studiando e riflettendo era ed è un modo diverso di tracciare e controllare dati navigazionali. Le “rerum marinerarum” con tutte le possibili “odos”, gestite oggi da una cartografia elettronica ECDIS,  che sono a bordo di una nave e con  tutta la panoplia dei sistemi automatizzati sia del bridge che della sala- macchine, ci permettono di  affermare che il rischio di incidenti è aumentato.

La certezza di essere già passati lungo quella costa, la settimana prima o il giorno prima; e la certezza  che ci ha permesso di memorizzare in vari computer tutta la pianificazione precedente; il guadagnare tempo ai passaggi; sono tutti atteggiamenti non adeguati alla nuova era della “e-navigation”. Infatti, il vedere analogico dell’umano e nettamente diverso dal vedere digitale delle macchine; per cui ad ogni passaggio e/o cambiamento di rotta non bisogna accontentarsi della memoria istantanea di un “punto-nave”, ma familiarizzare con i propri occhi l’orizzonte della previsione prima di passare a variare una situazione.

Tutto  questo lo richiede il nuovo sistema ECDIS! Cioè l’importanza delle “competenze di base”,  che un ufficiale della guardia deve avere ritornano sulla scena dell’istruzione e formazione nautica; con la necessità di controllare e ricontrollare; l’importanza della verifica con altre fonti di dati per una integrazione della navigazione più efficiente/efficace e che renda “sicurezza” sia alle persone, alla nave, al carico ed all’ambiente marino.