Sud Africa- Città del Capo: IMO nuovo accordo sicurezza navi da pesca

Inizia oggi, a Città del Capo, Sud Africa, la Conferenza Internazionale per esaminare e adottare un accordo per attuare le disposizioni del Protocollo del 1993, relativo alla Convenzione di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle da pesca. Sotto l'egida dell' (, agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con responsabilità sulla safety e security marittima  oltre alla prevenzione dell'inquinamento marino causato da navi), dal giorno 9 al 11 ottobre, la Conferenza cercherà di modificare le disposizioni tecniche del trattato sulla pesca, con l'obiettivo di renderle applicabili il più presto possibile.

E' noto che la sicurezza dei pescatori e delle navi da pesca costituisce parte fondante ed integrante del mandato dell'IMO; ma spesso l'iter burocratico di molti Stati Membri  per l'approvazione degli strumenti internazionali in materia di sicurezza delle navi, ostacola l'entrata in vigore della convenzione stessa. La “pesca” in mare rimane un'occupazione pericolosa e il settore, secondo statistiche sugli infortuni sul lavoro, registra un gran numero di perdite di vite umane ogni anno. E proprio per questo, per migliorare gli standard di sicurezza , nel salvaguardare le vite umane, occorre realizzare e rendere obbligatorio un accordo di sicurezza internazionale.

Il progetto di un simile accordo ha come base il Protocollo di Torremolinos del 1993 e si tratterà per consentire una maggiore flessibilità nel soddisfare i requisiti essenziali di sicurezza, attraverso soluzioni alternative ed equivalenti, per essere autorizzati dall'Amministrazione; come ad esempio per quanto riguarda i sistemi di protezione antincendio e di salvataggio, oltre agli apparecchi di salvataggio individuali e di gruppo.

La conferenza, nei tre giorni, esaminerà il progetto di accordo nel dettaglio e deciderà su una serie di disposizioni, tra cui anche l'entrata in vigore dei criteri approvati durante le varie sedute tecniche del Maritime Safety Council (MSC); saranno rivisti anche le esenzioni consentite per alcuni tipologie di navi da pesca, consentite dal protocollo stesso.